Pavimentazioni industriali: analisi del comportamento di una piastra in c.a. su impalcato flessibile

L’analisi di una struttura tridimensionale richiede uno studio attento dei suoi elementi costituenti, al fine di ottenere un modello tridimensionale che, sebbene molto più complesso rispetto a un modello piano, sia comunque di agevole utilizzo per le diverse analisi. Pertanto sono poste una serie di ipotesi iniziali per poter passare ad un successivo modello definitivo:

- si considera applicabile la teoria dell’elasticità, che porta risultati attendibili nello stato di servizio, il comportamento statico delle piastre sottili è retto dall’equazione di Lagrange;
- si considerano piastre sottili con piccoli spostamenti trasversali, nelle quali, in corrispondenza della deformazione prodotta dal carico trasversale, gli sforzi di membrana sono molto piccoli rispetto a quelli di flessione. Il carattere dello stato tensionale della piastra dipende principalmente dalla geometria, dalle condizioni di vincolo e dalla natura e modalità di applicazione del carico, nel nostro caso h/a<⅕ e lo spostamento trasversale w- il materiale della piastra è omogeneo e isotropo;
- le tensioni normali perpendicolari al piano medio originario possono essere trascurate: σYY= 0;
- viene considerata un quarto di piastra, imponendo la simmetria al contorno;
- per la modellazione vengono usati elementi di tipo tetraedrico, pentaedrico ed esaedrico, mantenendo rapporti di forma inferiori a 4 per il supporto e inferiori a 2 per la pavimentazione ed evitando distorsioni esasperate4;
- nella scelta del tipo di supporto, per avvicinarsi di più al comportamento a piastra verranno usati dei profili alveolari in quanto i tegoli si discostano maggiormente dal comportamento a piastra;
- considerazioni sul taglio5: il progetto delle piastre è legato direttamente alla determinazione dei momenti principali; nel dimensionamento, i valori assoluti delle azioni taglianti essendo generalmente piccoli, non sono determinanti.