Motivazione nella pratica della ginnastica artistica. Quali fattori contribuiscono alla motivazione del Ginnasta?

Per quanto sopra detto, va aggiunto che è necessario anche considerare le tipologie di obiettivi posti o ricercati dai ginnasti.
Obiettivi di compito-approccio, correlato a motivazione intrinseca, piacere, autoregolazione ed autoefficacia, e gli obiettivi compito-evitamento, correlati ai processi emozionali quali paura di fallire, concezione della propria abilità come rigida.
Ai sopra menzionati, che inizialmente sono stati gli unici agenti della matrice operativa degli sportivi, come degli studenti, vanno aggiunte altre nuove dimensioni quali:

obiettivo compito-approccio = eseguire il compito in modo corretto;
obiettivo compito-evitamento = evitare di eseguire il compito in modo sbagliato;
obiettivo intrapersonale-approccio = fare meglio della volta precedente;
obiettivo intrapersonale-evitamento = evitare di fare peggio della volta precedente;
obiettivo normativo-approccio = fare meglio degli altri;
obiettivo normativo-evitamento = evitare di fare peggio degli altri.

Proprio nella Ginnastica Artistica, dove gli insuccessi e gli errori sono eventi molto comuni, e lo sviluppo delle competenze richiede impegno e persistenza è estremamente rilevante indagare sulla presenza di questi due tipi di mentalità.
Si parla di mentalità fissa o in crescita, laddove per fissa si intende una mentalità che considera una situazione di partenza non modificabile (ad esempio: “non sono in grado di fare un elemento al cavallo con maniglie, perché non ho la dote”); mentre in crescita si basa sulla concezione che laddove non sono in grado di fare un esercizio, attività oggi, con l’impegno posso migliorare e raggiungere il miglioramento (esempio: “non sono in grado di svolgere un elemento al cavallo con maniglie, devo concentrarmi e aumentare l’impegno con quell’attrezzo”).
In generale si può concludere che un ginnasta orientato al Sé, con mentalità di tipo fisso, incontrerà più facilmente la delusione, riducendo l’impegno o addirittura all’abbandono.
Grande e continuo, il lavoro delle società e degli allenatori che oltre all’insegnamento del gesto sportivo, lavorano sull’accrescimento verso un orientamento al compito, a un clima di allenamento volto alla padronanza, alla motivazione intrinseca e autonoma, al piacere e alla percezione di competenza.