Progettare Information Dashboard: usabilità e accessibilità nel progetto TMA-1
Modello mentale del sito
Ogni volta che una persona utilizza un qualsiasi tipo di sistema interattivo, un sito web come la nostra macchinetta automatica del caffè, basa il proprio comportamento su una rappresentazione mentale del sistema. Tale rappresentazione, determinata dalla comprensione del sistema ottenuta fino a quel momento, permette l’elaborazione di determinati obiettivi, ad esempio ottenere una tazzina del caffè molto zuccherata, quindi pianificare le azioni per raggiungere tale obiettivo, e valutare, durante l’esecuzione, l’eventuale progresso. Quindi, l’utente utilizza il modello mentale per immaginare cosa stia succedendo all’interno del sistema e per prevedere gli effetti di certe sue azioni. In questo modo, quando si preme su “caffè dolce”, ci si aspetta una determinata risposta dal sistema. Solo nei casi in cui si sta usando un sistema in maniera automatica, “senza pensarci”, tale requisito viene meno. Ad esempio guidiamo la macchina senza pensarci, ma se la giornata è impegnativa a causa del traffico, allora iniziamo a pensare a quale marcia mettere. Nel prendere queste decisioni si utilizza il modello mentale della nostra automobile per prevederne il comportamento in uno specifico contesto. Quando si usa un sito in maniera automatica entra in gioco la componente reattiva, mentre è la componente razionale che si basa sul modello mentale del sito. Per gli scopi di questa tesi, verrà adottato un modello semplicistico dell’utente, che integra due tipologie importanti del suo comportamento: il comportamento reattivo, immediato, automatico, e quello razionale, mediato dalle conoscenze. Quindi nel caso di un sito web il modello mentale sarà una rappresentazione dei suoi contenuti informativi e funzionalità. Il modello mentale evolve inconsciamente per effetto di processi di apprendimento che hanno luogo durante lo svolgimento di varie attività come, ad esempio, l’addestramento specifico per imparare ad usare il sito, la lettura di un manuale o l’utilizzo, l’utilizzo per tentativi ed errori, l’osservazione dell’uso del sito da parte di colleghi, la discussione con altre persone sull’uso del sito e per analogia con il modello sviluppato su sistemi simili. Nel caso di un sito web, il modello mentale si forma molto spesso a forza di tentativi ed errori, specialmente per le nuove generazioni di utenti, per analogia con quanto appreso sul funzionamento e organizzazione di siti simili o in seguito ad osservazione diretta di altri utenti all’opera o discussione con loro. I casi in cui si viene addestrati sono rari, più frequentemente si impara da soli.
Il modello mentale di un certo sito che un utente si costruisce può essere incompleto e non corretto: incompleto se parte del sito non viene percepita ne compresa; non corretto se consente di prevedere comportamenti che non corrispondono a quelli realizzati dal sito.
Nel caso di un sito web, una situazione frequente è quella di un visitatore con un modello altamente incompleto. Secondo Norman (1986), è l’immagine del sistema che contribuisce in buona parte alla costruzione del modello mentale dell’utente. L’immagine del sistema consiste di due cose: l’espressione del sito che è presentata dalla sua interfaccia e che viene percepita dall’utente, e quanto può venir appreso dall’utente consultando materiale di supporto (manuali, libri dedicati). In un certo senso la prima parte dell’immagine del sistema può essere considerata come una serie di screenshot impressi nella mente dell’utente. Il modello mentale del sistema invece è una rappresentazione mentale del sistema che include anche alcuni aspetti del comportamento e della struttura conversazionale del sistema. Utilizzando le parole di Norman (1986):
“[…] il compito principale del progettista è di costruire un’immagine appropriata del sistema, considerando che ogni cosa con cui l’utente interagisce contribuisce a dare forma a tale immagine: la visualizzazione delle informazioni, il materiale di aiuto, i messaggi di errore. Se uno spera che l’utente comprenda il sistema, sia capace di usarlo efficacemente, e tragga soddisfazione dall’usarlo, allora sta nel progettista il rendere l’immagine del sistema esplicita, comprensibile e coerente”.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Progettare Information Dashboard: usabilità e accessibilità nel progetto TMA-1
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Informazioni tesi
Autore: | Gabriele Bianchi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Ferrara |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Giorgio Poletti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 154 |
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