La genitorialità in situazioni a rischio: tossicodipendenza materna e comunità madre-bambino

In seguito a ricerche condotte su bambini che non presentavano caratteristiche tali da rientrare nella classificazione proposta dalla Ainsworth, si identificarono alcuni modelli di attaccamento atipici. Il più frequentemente riscontrato in letteratura è il modello di attaccamento disorganizzato, i primi ad identificarlo furono Main e Solomon (1986, 1990).
L’ipotesi relativa alla formazione di questo pattern di attaccamento si basa sullo stato mentale irrisolto del genitore che potrebbe spaventare il figlio, lo specifico assetto psichico infatti si esprimenelle interazioni con il bambino attraverso espressioni di paura, legate a ricordi parzialmente dissociati. Secondo questa ipotesi il comportamento disorganizzato sarebbe indicativo del conseguente crollo delle strategie comportamentali del bambino, a causa del conflitto che sia crea in quest’ultimo, tra la tendenza a ricercare conforto nel genitore di fronte ad uno stimolo spaventante e il fatto che è lo stesso genitore a suscitare paura.
In diversi studi condotti da Lyons-Ruth, si è riscontrato come il pattern di attaccamento disorganizzato oltre ad essere correlato con fattori di rischio come: depressione materna, età adolescenziale e tossicodipendenza, era anche fortemente correlato con i modelli di interazione che tali madri avevano con i propri figli.
Come per i modelli principali di classificazione (sicuro, insicuroevitante, insicuro-ambivalente), anche per i modelli atipici è importante sottolineare la presenza di fattori di rischio, ma non ancora un indice di patologia, in quanto anch’essi rappresentano delle differenze individuali nelle modalità di attaccamento.