Studio esplorativo del Tam-2 con soggetti di età inferiore all'età standard iniziale

Questi modelli enfatizzano, ai fini della presa di coscienza metalinguistica, il ruolo esercitato da ogni forma di mediazione culturale della lingua in contesti storici ed antropologici determinati.
In questi modelli rientra l’iniziazione alle pratiche della letto-scrittura e lo sviluppo della metalinguistica.
Secondo la Donaldson (1978) l’acquisizione dei principi della letto-scrittura è il fattore che più di altri spiega l’emergere della consapevolezza metalinguistica, e questa sarebbe un fattore trainante nei confronti di tutte le altre forme di controllo metacognitivo più volte accennate. Se secondo il gruppo australiano (Tunmer, Herriman e Pratt) la consapevolezza metalinguistica fa parte della grande famiglia delle attività metacognitive, per la Donaldson la consapevolezza metalinguistica ha il ruolo di matrice delle attività metacognitive. È proprio grazie alla letto-scrittura che si realizza quella difficile transizione da una modalità di pensiero legata al contesto “embedded thought”, ad una più matura capacità di manipolare pensieri e comunicazioni al di là del contesto immediato “desembedded thought”. La permanenza materiale dello scritto e la conseguente manipolabilità, il suo essere veicolo di contenuti non sempre esperibili direttamente sono fattori che mettono in moto attività metacognitive, le consolidano e ne estendono il raggio di azione.
Quindi sia il gruppo australiano che la Donaldson hanno di mira le stesse condotte metalinguistiche nella stessa fascia di età, variano soltanto i fattori di sviluppo e il loro concatenamento causale.
Inoltre la cosa che più sviluppa le capacità metalinguistiche è il parlato, attraverso il quale i bambini si accostano alle prime forme scritte trasferendo su esse abilità analitiche precedentemente acquisite. È ovvio che la presenza oggettiva di codici in forma scritta nell’ambiente che circonda il bambino è un innesco di attività metalinguistiche anche in epoche che possono precedere di molto l’ingresso nella scuola elementare. Ma questo processo di elaborazione del sistema di scrittura poggia intrinsecamente su un parallelo lavorìo metalinguistico che poggia sulla lingua orale. Se il processo di elaborazione della lingua scritta inizia molto precocemente allora la presa di coscienza metalinguistica si avrà in contemporanea sul parlato e sullo scritto. Se invece, come solitamente accade, l’accostamento riflessivo allo scritto precede di poco l’inizio della scuola elementare o coincide con esso, è evidente che il parlato ha la priorità cronologica sullo scritto come fonte di presa di coscienza metalinguistica.
Una posizione che ancor più fortemente pone l’accento sulla scrittura come fattore determinante dello sviluppo metalinguistico, è quella dello psicolinguista canadese D. Olson (1991, 1994, 1996) secondo cui scrivere è “intrinsecamente metalinguistico”.