Bioterrorismo: antrace come strumento di aggressione. Aspetti psicologici del terrorismo
Misure precauzionali e piani di emergenza contro il bioterrorismo
In Italia, in relazione allo scenario determinatosi dopo l'11 settembre 2001 e agli attentati bioterroristici (primo fra tutti il bacillus anthracis) di cui gli Stati Uniti sono stati vittima, sono state intraprese varie iniziative per far fronte alle conseguenze di un eventuale attacco bioterroristico.
Tali iniziative sono state assunte contemporaneamente e trasversalmente fra Enti istituzionalmente coinvolti e si sono articolate nelle tre fasi della:
1) gestione dell'emergenza;
2) ricognizione delle risorse;
3) elaborazione e divulgazione del Piano Nazionale di Difesa Settore Sanitario.
Seguendo le raccomandazioni dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) si è costituito un gruppo di studio, denominato “Unità di crisi”, formato da rappresentanti del Ministero della Salute, specialisti in malattie infettive, ematologi, esperti della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro, della sanità militare e da un rappresentante della Segreteria NATO-UEO. E' stato predisposto un piano di emergenza sanitaria, istituendo innanzitutto un numero verde 800571661, al quale possono rivolgersi cittadini e operatori sanitari. In tal modo si adempie ad una duplice funzione: da una parte si viene a conoscenza di eventuali segnalazioni di rischio di contaminazione, dall'altro si ha la possibilità di intervenire su vari eventi, smistandoli verso le strutture competenti e ritrasmettendoli ai centri che svolgono un'attività di supporto al Servizio Sanitario Nazionale. E' stata prevista la costituzione di scorte di presidi terapeutici e profilattici, di cui è stata inviata documentazione alle regioni, alle aziende sanitarie locali, alle aziende ospedaliere e alle associazioni di categoria dei medici. Sono state altresì inviate alle strutture sanitarie nazionali delle schede per l'identificazione e la sorveglianza di patologie con sintomi sospetti, con la segnalazione delle procedure da seguire e l'indicazione dei centri specializzati dotati di una unità di alto isolamento e indicazioni relative alle caratteristiche degli agenti biologici che potrebbero essere impiegati a scopo terroristico.
Il tutto è stato reso disponibile sul sito internet del Ministero della Salute, per garantirne la massima diffusione.
E' stato inoltre istituito un protocollo di gestione dei materiali sospetti per possibile contaminazione da spore di bacillus anthracis, in cui si stabiliscono le procedure per l'allerta, le modalità di prelievo e trasporto e il trattamento per l'inattivazione del probabile contaminante. E' stato individuato quale centro di riferimento l'Istituto Zooprofilattico di Foggia: i test eseguiti sulla contaminazione di antrace fino ad oggi, in Italia, hanno dato esito negativo.
E' stata fatta una ricognizione a livello locale e regionale sull'esistenza e la funzionalità dei posti letto nei reparti malattie infettive, sull'efficacia del servizio del 118, sulla sussistenza nei centri farmaceutici di vaccini, sieri, antibiotici, sulla funzionalità dei centri per la diagnostica di agenti biologici, in particolare dell'antrace e del vaiolo, sulla esistenza di laboratori fissi e mobili di livello BSL3 e BSL4.
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Bioterrorismo: antrace come strumento di aggressione. Aspetti psicologici del terrorismo
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Informazioni tesi
Autore: | Vanessa Le Foche |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Sociologia |
Relatore: | Fabrizio Fornari |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 60 |
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