Genealogia dello spazio globale. Ricami del mondo, richiami della terra.
Misurare la Terra
Perché Anassimandro fu accusato di empietà per aver riprodotto su tavola il disegno dell’Ecumene? Agli inizi la geografia era una narrazione che comprendeva la descrizione dei Paesi e dei loro abitanti, approfondendone la storia, la politica, gli usi e i costumi. La Terra è considerata il luogo dove si svolgono le vicende degli uomini e degli eroi, che vengono narrate in lunghi testi che lasceranno la loro traccia permanente nel mondo latino, come quelli di Strabone, di Erodoto, di Plinio il Vecchio. Storia e geografia sono dunque imparentate dalla stessa materia, sulla quale si scrivono ricche pagine intramontabili, come quelle di Solino, ignoto maestro del III secolo, che sintetizza il retaggio precedente in un manuale per l’insegnamento. Egli diffonde, in modo sistematico, i celebri mirabilia all’interno della descrizione dell’uomo e dell’Ecumene: mostri, creature disumane fuori dal comune, collocati ovunque, che ricompaiono assiduamente nelle carte successive. Paolo Orosio (IV secolo) e successivamente Isidoro di Siviglia, non potranno far altro che ribadire i precetti geografici dei predecessori: l’Ecumene divisa in tre parti, è circondata dall’acqua come una grande isola, ed è costituita da diverse fasce climatiche. Per integrare le conoscenze romane con quelle degli antichi greci, si dovrà aspettare l’epoca delle grandi traduzione dei preziosi trattati, tra qui la Geographia di Tolomeo, ritrovati dagli arabi e ritrasmessi poi al mondo latino attraverso Bisanzio.
I geografi romani, come Pomponio Mela, erano impegnati soprattutto a descrivere l’Ecumene (che corrispondeva quasi completamente al loro impero) dal punto di vista amministrativo, ricercando le novità e le caratteristiche di ogni territorio; quelli cristiani invece hanno soprattutto re-inventariato il mondo, per cercare di far corrispondere i principi biblici con la realtà. Il loro problema era quello di ristabilire i nomi dei popoli, cercando la corrispondenza dei coevi con quelli citati nel libro sacro.
Ancora nell’Alto Medioevo la cultura geografica si trasmette attraverso testi scritti; dovremo aspettare il VIII secolo per notare una produzione di carte significativa, sempre più complessa e ricca di informazioni, ancora legata al retaggio greco-latino, che durerà fino al XII secolo.
In questi lunghi anni il passaggio dal testo scritto al disegno è definitivo, una lunga preparazione all’apertura verso gli spazi occidentali progettati in vista delle esplorazioni. Arrivare a disegnare la Terra come un globo sulla carta, significa assimilare gli insegnamenti di Tolomeo e svincolarsi dalle superstizioni legate al mondo medievale, affrontare i climi equatoriali e superare senza timore le Colonne d’Ercole. A partire dall’Ecumene romana le carte ci mostrano disegni sempre più ricchi e fantasiosi, per raggiungere con Tolomeo la quasi perfetta geometrizzazione, fino all’inclusione grafica delle nuove Terre, raggiunte grazie alle nuove credenze diffuse dalle mappe. Le fasi verso una maggiore aderenze della carta alla Terra scandiscono il farsi immagine del mondo, che assomiglia sempre di più al disegno che abbiamo fatto di esso.
Ogni carta geografica è un riflesso della civiltà e della cultura che l’anno prodotta, ne rispecchia i valori e ha una funzione di autorappresentazione, di autoritratto. Le mappe medievali ad esempio, così ricche e decorate, colme di note, storie e figure, non hanno nessun fine analitico nel disegno della Terra; ai geografi interessava semplicemente stabilire analogie tra il mondo naturale, gli umori e le parti del corpo, le stagioni dell’anno, i segni dello Zodiaco, gli elementi primi, la storia umana e quella divina, esprimendosi ancora molto grazie ai testi.
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Genealogia dello spazio globale. Ricami del mondo, richiami della terra.
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Informazioni tesi
Autore: | Camilla Narboni |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Pavia |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia teoretica, morale, politica ed estetica |
Relatore: | Luisa Bonesio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 174 |
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