Donne in politica ed effetto glass ceiling: la relazione tra il pregiudizio di genere e il sessismo

Il sessismo nelle società odierne, dati i profondi cambiamenti nell’assetto economico e sociale e l’introduzione di normative che hanno reso inaccettabile la sua manifestazione esplicita Glick e Fiske, 1996; Swim e Campbell, 2001; Swim et al.,1995; Tougas et al., 1995), viene perpetuato in forme sottili, indirette e sofisticate, che prendono il nome di neo-sessismo o sessismo moderno. Già nel 1995 Pettigrew e Meertens avevano dimostrato che i pregiudizi nelle società odierne, nelle quali vigono normative di contrasto alla discriminazione, spesso, non assumono modalità manifeste di aperta ostilità nei confronti di un determinato gruppo sociale, bensì modalità “latenti”, considerate normative e adatte a convivere con i moderni valori di egalitarismo e tolleranza: esse consentirebbero agli individui di mascherare l’atteggiamento discriminatorio e di non apparire pubblicamente come portatori di pregiudizio. Il neo-sessismo adotta il registro tipico del pregiudizio latente, in quanto non si esprime in forme di disprezzo esplicito nei confronti delle donne ma in modalità più subdole, ad esempio, sottovalutando la disparità di genere e considerandola un residuo del passato. I sessisti moderni, infatti, credono che la parità tra uomini e donne sia stata raggiunta e che le misure di contrasto alla discriminazione non solo siano inopportune, ma rischiano di introdurre un pregiudizio contro gli uomini; inoltre, sovente sovrastimano la percentuale di donne impegnate in ruoli tradizionalmente maschili e sono contrari all’introduzione di misure positive, come le quote di genere (Swim et al. 2008). Le modalità latenti e sottili con cui si perpetua il neo-sessismo non sono meno pericolose di quelle manifeste: piuttosto, la loro difficile identificazione le rende ancora più difficili da riconoscere e scardinare. Così, se una donna non raggiunge i risultati attesi, l’esito fallimentare può essere attribuito ad una sua assenza di meriti piuttosto che all’insieme di pregiudizi nei confronti del genere femminile che possono aver bloccato il suo avanzamento di carriera, proprio perché essi assumono forme nascoste e, spesso, anche inconsapevoli. Inoltre, il diniego della discriminazione aiuta a coprire le voci di protesta e rende difficilissimo intraprendere azioni collettive per contrastare il sistema.
Date queste premesse, misurare il pregiudizio sessista risulta compito assai arduo, sia per la natura stessa del pregiudizio, fortemente ambivalente, sia perché, spesso, alla stregua di qualunque pregiudizio, è così sedimentato nella cultura di appartenenza da essere inconsapevole.
Nei prossimi paragrafi verranno esplorate due modalità di misura del pregiudizio: ASI e AMI, due strumenti di misura del pregiudizio sessista esplicito e IAT, uno strumento di misurazione del pregiudizio sessista implicito.