Dal Ragtime agli albori del Jazz

La linea Mason-Dixon separava quelli che erano gli stati schiavisti (del Sud), dagli Stati che non lo erano (del Nord). Gli uomini del Nord guardavano con curiosità il mondo degli schiavi del Sud, ed erano del tutto ignari delle condizioni di vita nelle quali essi versavano.

L’ immagine che gli schiavi fossero felici veniva infatti propagandata al fine di conservare lo stato giuridico, dagli spettacoli dei menestrelli ovvero i minstrel-show. Dal 1840 circa, fino ai primi anni del XX secolo, lo spettacolo americano fu dominato da questi minstrel-show che erano degli spettacoli teatrali improvvisati su un canovaccio, e spesso accompagnati dalla musica. Uno dei primi a mettere in scena spettacoli del genere fu un tedesco con il viso annerito da un tappo di sughero bruciato e con in mano un banjo.

Queste macchiette che venivano presentate al pubblico bianco figuravano il nero come un essere docile, contento di quel poco che aveva, e sottomesso alla supremazia dei bianchi.
Gli artisti neri erano pressoché assenti negli spettacoli dei menestrelli, anche perché era abbastanza paradossale che essi dovessero imitarsi alla maniera dei bianchi. Questo fu vero prima della Guerra, mentre dopo la vittoria dei nordisti, i neri entrarono a far parte degli spettacoli di menestrelli. Questi spettacoli fornirono numerose possibilità di lavoro per la gente di colore nel campo dell’intrattenimento, opportunità che fu loro particolarmente gradita in qui tempi difficili.

Nel 1896 negli Stati Uniti irrompe una nuova forma musicale introdotta dai minstreals. Una forma musicale allegra, ritmata, proprio ciò di cui aveva bisogno un’America gravata dalla guerra. La parola “Rag” comparve per la prima volta nel 1897 su dei fogli di musica stampata: il “Mississippi Rag” e l’ “Harlem Rag”.