Le influenze jazzistiche nella musica di Darius Milhaud: La Création du Monde

Il ruolo giocato da Les Six nella vita di Darius Milhaud è sempre stato sottovalutato. Si è sempre data scarsa importanza a riguardo e non ci si è mai interrogati, ad eccezione di Barbara L. Kelly, sul reale peso che tale affiliazione ebbe sulla carriera artistica del compositore provenzale.
Milhaud durante la prima guerra mondiale si trovava in Brasile con Paul Claudel. Al suo ritorno nel febbraio del 1919 fu invitato da Cocteau e Poulenc a unirsi alla loro cerchia. Ebbe così inizio una collaborazione che ebbe il merito di lanciare il giovane Milhaud sulla scena parigina.
Il complesso rapporto tra i vari membri del gruppo, tuttavia non permise mai una vera unità d'intenti. Lo stesso Satie scrisse più volte contro l'allontanarsi dall'ideale originario dei "Sei". Vi era una certa unione nel sostenere la diffusione delle opere di Schönberg e Stravinskij, per il resto Milhaud non condivideva altro, a eccezione di un sentimento nazionalista con gli altri membri.
È lo stesso compositore a raccontarlo nella sua autobiografia, affermazioni suffragate da una dichiarazione di Poulenc che descriveva la repulsione di Honegger per la sua musica, oltre che per quella di Satie e Milhaud.Così come quest'ultimo giudicava assai duramente le opere di Honegger, tanto che alla fine rimase l'unico legato a Satie e Cocteau.
A dispetto di tutto ciò Milhaud deve la sua notorietà proprio a quest'ambiguo rapporto fra compagni, senza tali contrasti e critiche non ci sarebbe il compositore che conosciamo. Egli era la perfetta sintesi tra legame con la tradizione e innovazione, a cavallo tra Stravinskij e Satie.
D'altronde i suoi lavori di questo periodo, Le Boeuf sur le toit (1919), Caramel Mou (1920), Les Marié de la Tour Eiffel (1921; lavoro dell'intero gruppo) e La Création du Monde (1923) non si spiegherebbero se non all'interno di un sentire comune tra gli ideali del compositore e Jean Cocteau (nella prima fase dadaista). Ed è proprio questa caratteristica che contraddistingue il gruppo, i suoi membri uniti nella diversità si avvalevano della benedizione di Satie e del prezioso aiuto di Cocteau, e di altri artisti per i loro lavori.

Come descrisse bene Cocteau per precisare la natura del gruppo:

Le groupe des six n'a été qu'un groupe des six amis dont le seul plasir était de se rejoindre et de travailler ensemble. Il n'a jamais été une école mais un movement. C'est pourquoi je suis fier d'avoir toujours été son porte parole.

Autonomia lavorativa che portò col passare del tempo allo sciogliersi del gruppo attorno al 1924, quando rimase Milhaud come unico componente.
In ogni caso si deve a questa iniziale libertà d'azione la felice collaborazione tra Milhaud e Cocteau che diede alla luce Le Boeuf sur le toit (1919). Opera che non sarebbe mai nata senza il ruolo decisivo di Paul Claudel nella vita del compositore.