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Echi Silenziosi: Esplorando gli Effetti della Musicoterapia nella Sordità Infantile

Metodologie di educazione dei bambini sordi

Nel parlare oggi di educazione dei sordi non è possibile la semplice e netta distinzione tra metodologia orale e metodologia gestuale poiché si sono sviluppate negli ultimi decenni una pluralità di metodiche educative e rieducative, spesso collocabili (per i principi che le caratterizzano) tra i due estremi di oralità e gestualità. Quest'evoluzione nell'educazione dei sordi è nata inizialmente dal desiderio di unire in un'unica metodica i punti di forza dell'uno e dell'altro estremo: lingua parlata e integrazione sociale per quello orale, maggiore ricchezza e competenza per quello gestuale. Con il passare degli anni, però, lo sviluppo di nuove metodologie e la nascita di nuovi centri per la terapia della sordità sono stati determinati sempre più dal desiderio di applicare i numerosi progressi compiuti nel campo dell'audiologia, della fisica acustica, della tecnologia, allo scopo di fornire un supporto via via maggiore alla vita delle persone non udenti.

Ecco una breve panoramica delle metodologie educative in questo momento più conosciute e diffuse a livello universale.
• Metodo orale: questo metodo, inteso per più di un secolo come metodo di educazione dei sordi alla parola e unicamente attraverso la parola, si basa attualmente su un insieme di interventi finalizzati allo sviluppo (o al recupero) del linguaggio (sotto tutti i punti di vista15) del bambino sordo, e alla sua piena integrazione nella società degli udenti. Tale metodo si avvale oggi della collaborazione di medici e professionisti nel campo della psicologia, della fisica acustica, della tecnologia e dell'informatica.
• Metodo gestuale: questo metodo consiste nell'educare i sordi per mezzo della lingua dei segni, senza ricorso alla parola. Si tratta di un metodo ormai poco praticato in Italia, ma ancora molto diffuso all'estero, in particolar modo negli Stati Uniti, che vantano l'unica università per sordi al mondo, la Gallaudet University nella città di Washington. Numerose sono le lingue dei segni esistenti, tra le quali la ASL (American Sign Language), la BSL (British Sign Language), e la LIS (Lingua Italiana dei Segni).
• Metodo bimodale: il metodo bimodale (che dagli anni '80 ha preso piede anche in Italia) considera la lingua dei segni come uno strumento didattico per l'apprendimento dell'italiano parlato e scritto. Secondo i fautori di questo metodo, la lingua dei segni, lungi dall'essere un ostacolo alla lettura labiale e all'educazione verbale del sordo, favorisce lo sviluppo linguistico, psicologico e sociale di questo.
• Educazione bilingue: non si tratta di una vera e propria metodologia, ma piuttosto di una situazione in cui si può trovare un bambino sordo, generalmente figlio di genitori sordi che comunicano con la lingua dei segni. In questo caso, il bambino acquisirà spontaneamente la lingua dei genitori. A questo punto, una precoce ed adeguata protesizzazione, unita ad un altrettanto precoce ed adeguato intervento logopedico, permetteranno allo stesso bambino di apprendere la lingua parlata. La lingua dei segni potrà servire da supporto all'apprendimento della lingua verbale ed allo sviluppo del bambino, ma non solo: questi, infatti, potrà scegliere di utilizzare l'una o l'altra modalità comunicativa (essendo egualmente competente in entrambe), a seconda dell'interlocutore che si trova di fronte. Purtroppo però, per quanto ne sappiamo, né in Europa né negli Stati Uniti è stato istituito un programma che abbia adottato concretamente l'insieme di principi e di norme per un'educazione bilingue16. Il bilinguismo dunque, sebbene discretamente diffuso tra le persone sorde, non è ancora stato ufficializzato a livello scolastico- istituzionale.
• Cued speech: ideato nel 1967 negli Stati Uniti da R. Orin Cornett, si tratta di un codice manuale che si accompagna alla lingua vocale per integrare la comprensione della lettura labiale. E' molto diffuso in Francia e in Belgio e consiste in un numero limitato di configurazioni, cioè di forme della mano o delle dita, che toccano punti convenzionali tra la fronte e il collo17.
• Metodo verbo-tonale: questo metodo, concepito negli anni '50 da un professore di linguistica dell'Università di Zagabria, Petar Guberina, si basa sull'idea che la percezione del ritmo e dell'intonazione di una lingua sia indispensabile ai fini della comprensione e della produzione della lingua stessa. Tutto il corpo, secondo Guberina, è in grado di ricevere e trasmettere messaggi; comunicare pertanto ad un bambino sordo (o meglio a tutto il suo corpo) il tempo, la frequenza, l'intensità e la pausa, con l'ausilio di apparecchiature appositamente costruite (denominate SUVAG: si tratta di apparecchiature in grado di amplificare solo determinate frequenze, e di stimolare in particolar modo le percezioni tattili) potrà aiutare questo bambino a riconoscere questi aspetti nella lingua parlata ed a riprodurli a sua volta.



15 Il linguaggio è una facoltà complessa, e si suddivide in diversi aspetti, che interagiscono tra loro per determinare la capacità comunicativa di un soggetto: aspetto fonologico (i suoni presenti in una lingua e le regole con cui questi si combinano tra loro); aspetto lessicale (il vocabolario e le strutture frasali di una lingua); aspetto morfosintattico (le parti del discorso all'interno di una lingua: flessioni e concordanze); aspetto pragmatico (l'insieme dei vincoli e delle regole che sottostanno alla capacità di produrre e/o interpretare atti linguistici adeguati a una determinata situazione comunicativa). Cfr. P. Massoni - S. Maragna, Manuale di logopedia per bambini sordi, Milano, Franco Angeli Edizioni, 1997, pp. 20-25
16 M. Caselli - S. Maragna - L. Pagliari Rampelli - V. Volterra, Linguaggio e sordità: parole e segni per l’educazione dei sordi, Firenze, La Nuova Italia, 1994, p. 254.
17 P. Massoni - S. Maragna, Nuovo manuale di logopedia per bambini sordi, op.cit., p. 27.

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Echi Silenziosi: Esplorando gli Effetti della Musicoterapia nella Sordità Infantile

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Informazioni tesi

  Autore: Camilla Fresolone
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità
Anno: 2024
Docente/Relatore: Maria Annarumma
Istituito da: Università degli Studi di Salerno
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 52

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Parole chiave

disabilità
sostegno
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