Economia sommersa: misure e analisi statistiche
Metodi di misurazione dell'economia sommersa adottati dall'ISTAT
Nell'ambito della Contabilità Nazionale (CN) italiana, stime della quantità di lavoro irregolare e del volume dell'economia sommersa sono fornite annualmente dall'ISTAT. La CN italiana, al pari di quella degli altri paesi dell'Unione Europea, ha adottato schemi e definizioni dei nuovi sistemi dei conti economici utilizzati a livello europeo ed internazionale (Sec95 e SNA 93), i quali hanno anche contribuito a definire ulteriormente il concetto di economia non osservata. I fenomeni, parzialmente intrecciati, che la compongono sono le attività illegali, il sommerso economico, il settore informale e il sommerso statistico. Teoricamente, tutti questi fenomeno dovrebbero essere oggetto di inclusione nei conti; ma quell'area che corrisponde alla produzione illegale non è ancora inserita nei conti dei paesi dell'Unione Europea, anche per l'eccessiva difficoltà della sua stima. Il campo è limitato alle tre rimanenti aree: l'economia sommersa in senso pieno, il settore informale e il sommerso statistico. L'Istituto statistico dell'Unione Europea (Eurostat), vigila sul rispetto del Sec e sulla bontà delle metodologie adottate dagli Stati membri, accertandone e certificando la validità, soprattutto in relazione alla capacità di produrre stime esaustive del PIL. La conoscenza del complesso fenomeno dell'economia sommersa è condizione necessaria sia per assicurare l'esaustività delle stime del prodotto interno lordo, sia per misurare l'impatto di tale fenomeno sulla crescita del sistema economico e sul nostro mercato del lavoro. La valutazione che l'ISTAT fornisce dell'economia sommersa individua quanta parte del PIL italiano è certamente ascrivibile al sommerso economico e quanta parte del prodotto interno lordo è presumibilmente derivante dallo stesso sommerso economico ma è difficile da misurare in modo certo date le problematiche di natura statistica e di natura economica da cui essa origina.
L'economia non direttamente osservata pone problemi di stima a causa della:
- mancanza totale dell'informazione (attività non registrate, mancato aggiornamento dei registri);
- distorsione delle informazioni disponibili (sottodichiarazione di produzione e valore aggiunto).
In questo senso, per valutare esaustivamente gli aggregati economici l'ISTAT opera:
a) una correzione della sottodichiarazione del fatturato attraverso controlli di coerenza tra occupazione dichiarata e voci di conto economico (specie per le imprese con meno di venti dipendenti);
b) una stima esaustiva dell'input di lavoro mediante l'integrazione di fonti informative osservabili e fonti informative che rendono possibile una stima dell'occupazione non regolare;
c) un utilizzo delle stime dell'input di lavoro come coefficienti di espansione dei valori medi pro capite rilevati e già corretti per sottodichiarazione;
d) una verifica della consistenza degli aggregati economici attraverso tecniche di bilanciamento tra fonti e impieghi per parti di attività economica.
L'Istituto Nazionale di Statistica considera l'utilizzazione di lavoro non regolare nel processo produttivo e la sottodichiarazione della produzione i due aspetti che maggiormente caratterizzano la componente sommersa dell'economia.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Economia sommersa: misure e analisi statistiche
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Passeri |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Bruno Bracalente |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 55 |
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