Nanofibre di cheratina per l'adsorbimento di metalli pesanti e formaldeide

L’elettrofilatura è un sistema di filatura chimica applicabile ai materiali polimerici che possono essere ricondotti allo stato di fluido viscoso. Esistono due metodi per ottenere i polimeri allo stato fluido: la fusione e la dissoluzione in un solvente.
L’elettrofilatura di soluzioni polimeriche può essere applicata a tutti quei polimeri che si sciolgono in solventi preferibilmente volatili; sia dissoluzione che filatura sono condotte a temperatura ambiente ed a pressione atmosferica. La tensione di vapore del solvente gioca un ruolo importante nel determinare la velocità di evaporazione e il tempo di essiccamento.
Doshi e Reneker (1995) puntualizzarono che riducendo la tensione superficiale della soluzione polimerica, si possono ottenere fibre senza difetti. La tensione superficiale è funzione sia della concentrazione di polimero che della composizione di solvente, con una maggiore dipendenza da quest’ultimo; al crescere della concentrazione di solvente, è stata osservata una graduale diminuzione della tensione superficiale, che favorisce la produzione di fibre più fini.
In tabella 3.2, sono indicate alcune proprietà dei solventi come tensione superficiale, costante dielettrica e punto di ebollizione che dovrebbero essere presi in considerazione per la selezione del processo di elettrofilatura.
Un solvente ha due ruoli fondamentali nel processo: deve sciogliere, slegare, le molecole del polimero per formare un getto fluido carico e secondariamente deve condurre le molecole verso il collettore.