Economia e ambiente. Discorso sui possibili scenari per un futuro sostenibile

Come abbiamo visto, l’umanità si appresta ad affrontare molteplici sfide, cruciali per la sua stessa sopravvivenza.
Per complessità del problema e dibattito pubblico una delle più rilevanti è sicuramente quella del cambiamento climatico. Dato che il campo d’indagine è estremamente vasto, in questo paragrafo, verrà analizzato il caso europeo, dove sensibilità ambientale e interesse istituzionale si coniugano da più tempo.
Il “Fourh Assessment Report” mostra che la temperatura media della superficie terrestre è cresciuta di 0,76° C dal 1850. Scorrendo le pagine dell’articolo si rileva che l’innalzamento degli ultimi 50 anni è in gran parte dovuto all’emissione di biossido di carbonio (CO2) ed altri gas serra prodotti dall’attività umana. Questo assunto mina fortemente la corrente di pensiero che considera l’attuale cambiamento climatico un fenomeno del tutto naturale.
Se facessimo l’ipotesi di non intervenire in alcun modo per attenuare l’inquinamento atmosferico, è previsto che la temperatura globale aumenti dai 1,8° ai 4,0° C in questo secolo, secondo le proiezioni dell’ IPCC. Anche se l’incremento fosse quello minimo stimato, la temperatura terrestre aumenterebbe comunque di 2°C rispetto al periodo pre-industriale, soglia superata la quale ci potrebbero essere, secondo molti scienziati, gravi se non addirittura catastrofiche ripercussioni sull’ecosistema.
L’Unione Europea sta lavorando attivamente per raggiungere un accordo globale sul clima, confermando la sua leadership morale in materia. La linea d’azione perseguita è duplice: da un lato si adopera cercando continuamente nuove misure per abbattere l’inquinamento, dall’altro si prepara ad affrontare il cambiamento climatico, non più escludibile, almeno nell’immediato futuro.
Nel 2000 la Commissione Europea lanciò l’ ECCP, European Climate Change Program, un piano strategico per indirizzare le politiche future in chiave di sostenibilità ambientale.
I principali fronti d’azione, come dettagliatamente esposto nella relazione finale8, spaziano dall’approvvigionamento energetico alla vendita di quote inquinanti, dai trasporti al “waste managment”, dall’agricoltura alla ricerca e sviluppo.