Teorie psicologiche ingenue sull'agorafobia nei forum on-line

Le principali categorie concettuali che costituiscono il modello di R. Lorenzini e S. Sassaroli sono individuabili negli interventi delle persone con agorafobia nei forum on-line. Vi sono tuttavia alcune categorie per le quali non è stato possibile raccogliere dati precisi nei forum. Si tratta, in particolare, delle “teorie della motivazione”55 e delle “teorie del cambiamento”. Non si può dire che i dati manchino totalmente, tuttavia essi non vanno al di là di affermazioni molto circoscritte e concrete, da parte di pochi soggetti, impegnati nel loro compito e desiderio di superare la loro agorafobia, su specifici passi che vorrebbero compiere: “voglio riuscire a camminare”; “voglio riuscire a entrare al supermercato”; “voglio riuscire ad andare dal parrucchiere” ecc.

Si tratta, contemporaneamente, di “obiettivi” (più che di “scopi di vita”), che in quanto tali rientrano nelle “teorie della motivazione”, e di cambiamenti che dovrebbero avvenire affinché la sofferenza cessi, che in quanto tali rientrano nelle “teorie del cambiamento”. I dati relativi a queste due categorie concettuali del modello di Lorenzini e Sassaroli, tuttavia, non vanno al di là di queste affermazioni. Per questo motivo forse si può sostenere che i forum on-line non sono la sede e lo strumento più adatto per la raccolta di dati su queste due specifiche teorie ingenue. Anche il “grado di coerenza interna”, che costituisce un concetto fondamentale del modello di Lorenzini e Sassaroli, come appena visto non sembra essere una distinzione saliente per quanto riguarda i dati riscontrabili nei forum on-line. A questo proposito, ci è venuto parzialmente in aiuto il modello di P. Brickman.

I dati raccolti nei forum forniscono però informazioni aggiuntive, rispetto a quelle che possono essere fatte rientrare nel modello di Lorenzini e Sassaroli. Queste informazioni possono essere ascritte ad alcune categorie concettuali che non fanno parte del modello di questi autori, ma per le quali è possibile ricorrere ad altri modelli: in particolare, la “Teoria delle attribuzioni causali” di B. Weiner e le Teorie ingenue della personalità, già illustrate sopra. Come visto sopra, la “Teoria delle attribuzioni causali” di B. Weiner prevede tre dimensioni lungo le quali è possibile classificare le cause ritenute alla base della sofferenza psichica: locus of control; grado di stabilità della causa nel tempo; grado di controllabilità della causa.
Il concetto del “grado di stabilità” del fattore causale nel tempo è probabilmente sovrapponibile a quello del “grado di modificabilità” del fattore causale previsto dal modello di Lorenzini e Sassaroli e già esaminato per quanto riguarda i dati raccolti nei forum on-line.

Per quanto riguarda il “grado di controllabilità” della causa, non sembra possibile individuare nei forum dei dati specifici su questo aspetto. I dati relativi alla distinzione tra causalità interna ed esterna, esaminati sopra,59 non possono essere ricondotti alla categoria concettuale del “grado di controllabilità” della causa, perché non è detto che un fattore causale concepito dal paziente come “interno” venga concepito anche come “modificabile”. Non si tratta, insomma, di dimensioni sovrapponibili. Per fare un esempio, a conferma di tale affermazione, possiamo considerare il soggetto L-1, che attribuisce a se stesso la responsabilità della soluzione del problema (e quindi il controllo sul fattore causale), ma allo stesso tempo afferma “non oso, non ci provo, non mi metto alla prova, e’ piu’ forte di me”.