Il paziente borderline. Il trattamento basato sulla mentalizzazione e la terapia di gruppo

Gli autori (Bateman, Fonagy, 2004) propongono un modo alternativo di vedere le origini del disturbo borderline di personalità focalizzandosi sulla comprensione dello sviluppo normale dell’uomo e, anziché interessarsi al contenuto della rappresentazione mentale del sé, si sono interessati al processo da cui origina la rappresentazione di sé, ossia il processo di sviluppo del "Sé come Agente psichico", inteso come comprensione consapevole dei propri stati mentali; tale processo è evolutivo: nello sviluppo infantile normale il bambino acquisisce gradualmente la capacità di comprendere i cinque livelli del senso di Sé come agente che presentano una complessità crescente; essi sono: fisico, sociale, teleologico, intenzionale, rappresentazionale.
Il livello fisico del Sé agente emerge quando il bambino comprende di essere un’entità fisica che può produrre effetti sul mondo fisico circostante attraverso la propria azione diretta: comprende di poter compiere azioni che producono cambiamenti nei corpi con cui entra in contatto diretto. Il livello sociale del Sé agente emerge quando il bambino riconosce di essere partecipe alle interazioni col caregiver; riconosce che il suo comportamento e le sue espressioni comunicative producono effetti sul comportamento e sulle emozioni del caregiver e, più in generale, comprende che può produrre effetti nell’ambiente sociale esterno. Tali primissime forme di autoconsapevolezza sono possibili mediante il modulo di rilevamento della contingenza, definito così da Gergely e Watson (1999): si tratta di un meccanismo innato che permette al bambino di rilevare se un evento stimolo, che egli percepisce, dipende dalle sue azioni, quindi di analizzare nessi causali tra le sue azioni ed eventi stimolo.
La comprensione di Sé come agente teleologico emerge intorno agli otto, nove mesi quando il bambino comincia a distinguere le azioni in base alle conseguenze e inizia a concepirle come mezzi per realizzare degli scopi, ma tale livello presenta come limite la fisicità, nel senso che il bambino comprende la propria azione in termini di effetti e conseguenze fisiche. Il livello intenzionale del Sé come agente emerge quando il bambino riconosce che le sue azioni possono generare un cambiamento anche mentale, e non solo fisico. Il bambino comprende di essere un agente intenzionale in quanto riconosce che le sue azioni sono determinate da stati mentali antecedenti, per esempio i desideri. Egli può anche discriminare i propri desideri da quelli altrui.
In ultimo, il bambino comprende il proprio Sé in termini di agente rappresentazionale in quanto i suoi stati mentali intenzionali (desideri e credenze) sono di natura rappresentazionale.