Annunciazione: lo spazio invisibile
Lo stile umbro: Pinturicchio a Spello
Ottimo esempio di Annunciazione in ambiente umbro è quella facente parte della serie di affreschi del Pinturicchio nella cappella Baglioni della chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello (fig. 26), la quale dimostra come la rappresentazione architettonica dell'opera entri in relazione alla sua realizzazione nel contesto reale.
La cappella presenta un'Annunciazione affrescata sulla sinistra, una Natività al centro e una Disputa di Gesù con i dottori della legge sulla destra e ciascuna delle tre pareti è composta da un'architettura dipinta come scenario dell'episodio affrescato.
La Natività mostra la rovina di un tempio romano sulla metà destra; la Disputa è composta da un edificio con cupola e due ali gradinate, interessante è il lastricato di marmo con decorazioni geometriche; stessa pavimentazione per l'Annunciazione in cui tre arcate si aprono su di un giardino – hortus conclusus – recintato la cui porta ad arco lascia percepire il mondo esterno.
La terrazza del retroscena, mostra il giardino chiuso di Maria nello spazio immaginario, che si contrappone allo spazio reale della cappella nella Chiesa in cui lo spettatore si trova cioè lo spazio religioso ed esso si oppone a quello profano della città di Spello; così come la scena centrale sovrastata dall'arcata triplice, si oppone al mondo esterno sullo sfondo.
L'impianto che introduce alla scena non trova una corrispondenza nello spazio reale sempre che non si consideri che la cappella sia rappresentata, nel contempo, dal giardino e dalla piattaforma.
Prendendo in considerazione quest'affermazione, l'edificio con tre arcate, è sia l'immaginaria rappresentazione della chiesa di Santa Maria Maggiore sia il segno simbolico dell'altare della cappella Baglioni.
L'episodio prende vita su di una ribalta fittizia, decorata con motivi marmorei; questa alza il pavimento scenico rispetto a quello della cappella, costruendo il supporto di un proscenio su cui sono disposti Gabriele e Maria.
Ciò che è presentato perciò è “l'immagine dell'episodio, la sua messa in rappresentazione, che è offerta alla contemplazione” (Marin 2012, p. 58) e non l'episodio iconico.
L'arcata iniziale costituisce la cornice della superficie muraria ma anche quella dello spazio dipinto, costituendo la decorazione dell'una e dell'altro; introducendo lo sguardo dello spettatore sulla scena e da vita all'Annunciazione nello spazio illusorio.
Nasce, così, la conversione dell'architettura reale della cappella in quella immaginaria; in più la decorazione ornamentale della cappella si trasforma in cornice della rappresentazione. L'edificio a tre arcate, poi, permette l'attraversamento dello sguardo in profondità, dalla scena in primo piano e interna, fino al giardino esterno.
Lo spazio del proscenio, tra l'arcata di sipario e la prima arcata dell'edificio, è caratterizzato verso la parete di sinistra con la porta chiusa e il loculo, indicando così un'esteriorità verso lo spettatore e un'interiorità nel quadro.
La decorazione del muro di destra, con la mensola, i libri, la bugia, il festone di stoffa, suggeriscono gli elementi della camera di Maria, evocando l'intimità di un luogo hemlich e interno.
Due luoghi dunque, uno esterno, quello dell'Angelo a sinistra, e uno interno, quello di Maria a destra e la zona centrale che marca il limite ideale, sottolineato dal leggio della Vergine.
Pinturicchio costruisce, così, il luogo labile di un passaggio fra interno ed esterno che si compone secondo una direzione laterale, da destra verso sinistra, e una frontale, dal primo piano allo sfondo.
A sinistra della parete del proscenio, una porta chiusa che esprime un esterno nell'interno, la venuta di Dio – dipinto in maniera arcaica – verso il ventre della Vergine; così come lo scenario del muro di destra, che esprime l'accettazione del messaggio divino. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Annunciazione: lo spazio invisibile
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Informazioni tesi
Autore: | Veronica Villa |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Conservazione dei Beni Culturali |
Relatore: | Lucia Corrain |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 165 |
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