“Hola, Ciao” Itinerario mediale interculturale per l'insegnamento della lingua spagnola nella scuola primaria Napoletana
Lo spazio fisico dell'apprendimento: come la tecnologia può trasformare gli spazi della scuola
Il rapporto con le tecnologie ridisegna gli stili cognitivi dei digital native, cioè i loro modi di vedere e costruire il mondo. Insieme a questa trasformazione cambiano i modi di rappresentare la conoscenza (caso Web 2.0), cambiano i supporti di archiviazione della conoscenza (caso Wikipedia/Wikiversity) e cambia anche la configurazione spaziale dei luoghi dell'apprendimento (Ferri, 2008).
Secondo Papert, “se un alieno dalla vita millenaria fosse ritornato sulla Terra nel 2000 dopo cinquecento anni di assenza, avrebbe trovato irriconoscibili i laboratori delle scienze fisiche e naturali, ma avrebbe riconosciuto facilmente un'aula scolastica: non è cambiato molto” (Ferri, 2008, p. 77).
“Oggi i nuovi stili cognitivi abilitati dalle tecnologie digitali della trasmissione dei saperi tendono a trasformare anche la tradizionale configurazione dello spazio didattico” (Ferri, 2008, p. 78).
Proviamo ora a fare un esempio di che cosa significa in concreto, dal punto di vista dei contenuti, la rivoluzione della banda larga, che cosa comporta questa nuova opportunità di estendere in forma sincrona e asincrona lo spazio della formazione. Analizziamo per esempio come può essere inteso nell'epoca della società informazionale uno strumento come il libro di testo (Ferri, 2008).
I testi scolastici, che sono ancora oggi lo strumento principale per la mediazione educativa dei contenuti stanno subendo e subiranno sempre più una metamorfosi digitale (Fiedler, 1997). I libri, cioè, e non solo quelli scolastici, si trasformeranno in “ambienti multicodicali per la formazione cross mediale... Si tratta di un sistema di augmented education che fa conversare in maniera multimediale il testo cartaceo, l'LCMS per erogare contenuti digitali e i learning object educativi, i sistemi mobili cellulari e palmari, gli iPod e gli e-book” (Ferri, Cacciola, Carbone, Soli-doro, 2004, pp. 81-117).
Potremmo, per esempio, immaginare in questo modo l'architettura del ‘manuale’ del terzo millennio:
a) Una versione ridotta all'essenziale del volume gutenberghiano, che contenga la trattazione essenziale della materia, letture di base e test di verifica, mentre molte o tutte le parti di corredo - schede, fonti, inserti iconografici - e di servizio - esercizi e attività, guida per lo studente, guida per l'insegnante - che caratterizzano oggi i manuali per le scuole potrebbero essere integrate all'interno del sito web correlato al volume stesso.
b) Tutti i materiali di approfondimento, le immagini, integrate dai video e dalle simulazioni interattive necessarie a comunicare i contenuti di una determinata materia, in una parola i LO digitali, integrativi e di supporto, potrebbero essere implementati all'interno di una piattaforma open source o proprietaria di un LCMS, che favorisca non solo il trasferimento di materiali, ma permetta anche la realizzazione di ambienti virtuali di comunicazione e didattica.
Troveranno spazio vere e proprie classi virtuali (Ferri, 2008), supportate da alcune delle più efficaci piattaforme open source di e-learning, quali per esempio Docebo e Moodle.
Questo brano è tratto dalla tesi:
“Hola, Ciao” Itinerario mediale interculturale per l'insegnamento della lingua spagnola nella scuola primaria Napoletana
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Informazioni tesi
Autore: | Giuseppina Russo |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze dell'Educazione |
Relatore: | Luca Luciani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 72 |
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