Lo scioglimento del matrimonio canonico
Lo scioglimento del matrimonio rato: profili sostanziali
Il can. 1142 sancisce che “Il matrimonio non consumato tra battezzati o tra una parte battezzata e una non, per una giusta causa può essere sciolto dal Romano Pontefice, su richiesta di entrambe le parti o una delle due, anche se l’altra fosse contraria”.
Questo è un primo caso di scioglimento previsto dall’ordinamento canonico; quando si verifica l’inconsumazione, il vincolo può essere sciolto dal Pontefice in presenza di una giusta causa. Può lasciare perplessi questa prima forma di scioglimento, perché riguarda un matrimonio contratto tra battezzati e regolarmente concluso con la prestazione del consenso tra le parti e assurto, quindi, a dignità di sacramento; in effetti non è facile comprendere questa particolare ipotesi di scioglimento, se non facendo riferimento alla storia del diritto matrimoniale canonico e in particolare ad una famosa disputa che in epoca medievale contrappose i fautori della teoria consensualistica, che riteneva perfetto il matrimonio e quindi indissolubile con la sola prestazione del consenso, e quelli della cosiddetta copula teoria, secondo la quale il matrimonio si perfezionava, producendo tutti i suoi effetti, soltanto con l’unione fisica tra i due coniugi.
La Sede Apostolica, guidata dal Pontefice Alessandro III (1159-1181) finì per aderire alla prima teoria, senza però riuscire a svincolarsi dalla rilevanza giuridica della consumazione del matrimonio, alla quale si continua a fare riferimento. La consumazione del matrimonio si realizza con il primo atto sessuale dei coniugi dopo la celebrazione del rito nuziale; ma si tratta di un atto che non va preso in considerazione nelle sue componenti meramente fisiologiche, ma anche nei suoi aspetti morali e psicologici, in modo da assumere veramente il significato di definitivo suggello dell’impegno assunto dalle parti con la prestazione del consenso matrimoniale. La consumazione deve essere attuata humano modo, ossia con un atto che sia specificamente riconducibile all’uomo come essere dotato di intelletto, volontà e sentimenti, di per sé idoneo alla generazione della prole, mediante il quale i coniugi divengono una caro.
Non potrà essere considerato idoneo a consumare il matrimonio un atto sessuale estorto con violenza, compiuto sotto l’effetto di sostanze che tolgono il normale uso della ragione o più in generale con modalità tali da mortificare la dignità umana e personale del coniuge e non deve avvenire con l’utilizzo di mezzi meccanici antifecondativi. Deve ritenersi consumato il matrimonio anche da parte di un uomo incapace ad emettere verum semen e di una donna carente di utero e di ovaie, purchè sia avvenuta l’unione fisica.
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Lo scioglimento del matrimonio canonico
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Informazioni tesi
Autore: | Paola Silvia Catalano |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Scienze giuridiche |
Relatore: | Salvatore Bordonali |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 33 |
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