''All'inizio non sapevamo nulla''. La CIA dalla Guerra Fredda alla presidenza Obama
Lo scandalo Petraeus
Il 9 novembre 2012, un anno e due mesi dopo la sua assegnazione, il Direttore della Cia David Petreaus ha rassegnato le sue dimissioni al Presidente Barack Obama che, a pochi giorni dalla sua rielezione alla Casa Bianca, si è visto travolgere da uno scandalo che ha colto tutti di sorpresa.
Il “generalissimo”, che ha condotto le operazioni della missione militare internazionale in Iraq sotto la presidenza Bush Jr dal 2007 al 2008, e, dal 2010 al 2011 capo della missione in Afghanistan con Obama, ha consegnato nelle mani del suo presidente le sue dimissioni a causa di una relazione extraconiugale portata avanti, parrebbe, con la sua biografa, Paula Broadwell.
La vicenda ha suscitato molto scalpore, non solo per l’affaire dell’ex capo della CIA, quanto per gli elementi che sono emersi man mano che si faceva luce sul caso.
Lo “scandalo Petraeus” è venuto a galla a seguito di una denuncia da parte di un’altra donna, Jill Kelley, che ha segnalato all’Fbi delle e-mail, contenenti, a suo avviso, minacce nei confronti della sua persona. La mittente di tale corrispondenza è risultata poi essere la stessa Broadwell, che informava, tramite un account anonimo, la Kelley di averla sorpresa toccare in modo provocante il Generale Petraeus durante una cena. Da qui è venuta fuori la relazione extra coniugale tra la donna e il Generale, anche se Petraeus, nella sua lettera di dimissioni, non specifica né l’identità della sua amante, né il periodo in cui il rapporto si è sviluppato.
Insomma l’affaire è divenuto in breve un menage a trois; troppo per non intaccare l’immagine dell’ideatore della dottrina militare della “contro-insurgenza”.
Immagine, peraltro, già indebolita poco tempo prima dello scoppio dello scandalo, quando un nuovo e inaspettato attacco killer di al Qaeda aveva provocato la morte dell’ambasciatore Chris Stevens a Bengasi, in Libia, suscitando polemiche sul fronte sicurezza, proprio alla vigilia delle elezioni politiche. Una coincidenza che sta già dando alito a dietrologie di ogni tipo all’interno degli Stati Uniti.
Il Generale dell’Esercito degli Stati Uniti, una carriera lunga e ricca di onorificenze, nel settembre del 2011 aveva lasciato le forze armate per poter diventare capo dell’Agenzia Centrale d’Intelligence, ruolo che non è compatibile con cariche militari.
Espressione della filosofia bipartisan di Obama (Petraeus è politicamente un Repubblicano), è stato uno dei militari più importanti ed apprezzati della storia degli Stati Uniti, ma nell’ultimo periodo è stato al centro di diverse polemiche riguardanti il suo “basso profilo” come direttore della Cia, anche a causa della sua decisione di negare per lungo tempo il coinvolgimento dell’agenzia negli scontri di Bengasi.
Ma un altro fardello pesa sulla testa del Generale nato a Cornwall-on- Husdon, nello stato di New York, il 7 novembre 1952. Da un’inchiesta del Guardian e della Bbc araba, sono emersi dettagli sconcertanti su quanto avveniva nei centri di detenzione in Iraq, sotto la responsabilità americana, in particolare nella prigione di Abu Ghraib.
Dalle rivelazioni del reporter Peter Mass, infatti, parrebbe che l’ex segretario alla Difesa nella presidenza Bush, Donald Rumsfeld, avesse richiamato due ex colonnelli in pensione (James Steele e James H. Coffman) per recarsi in Iraq con il compito di sedare l’insurrezione sunnita, con l’appoggio delle forze collaborazioniste irachene. Ecco allora che emerge, secondo le inchieste del reporter, l’esistenza di veri e propri centri di tortura, dove, sempre secondo l’inchiesta, avvenivano interrogatori condotti con metodi brutali, lesivi dell’incolumità fisica dei detenuti. Il tutto sembrerebbe fosse noto ai membri della missione statunitense, i quali, secondo la testimonianza di un Generale iracheno, erano spesso presenti alle torture .
James Coffman, secondo un testimone “gli occhi e le orecchie di Petraeus sul terreno iracheno”, riferiva direttamente all’ex capo della CIA, il quale è ora definito dalla stampa estera come “collegato allo scandalo delle torture”, in quanto era responsabile dal 2004 della gestione e dell’organizzazione delle nuove forze di sicurezza irachene.
L’inchiesta è stata “innescata” dalla diffusione su Wikileaks di alcuni documenti che rivelavano le testimonianze di molti soldati americani imbattutisi in detenuti torturati e abusati.
Ennesima gatta da pelare, insomma, sia per l’amministrazione Obama, che si ritrova in un vortice di critiche per il saldo negativo tra promesse e fatti dimostrati in materia di rispetto dei diritti umani, sia anche per lo stesso Petraeus, che rischia di concludere una brillante e pluri-decorata carriera sotto l’ombra di scandali e inchieste giudiziarie.
Questo brano è tratto dalla tesi:
''All'inizio non sapevamo nulla''. La CIA dalla Guerra Fredda alla presidenza Obama
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Informazioni tesi
Autore: | Alice Magon |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Mediazione Linguistica e Culturale |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Marco Mario Sioli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 57 |
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