Il nudo nella produzione fotografica surrealista. Psicanalisi, influenze pittoriche e ricerche sulla sessualità

La letteratura erotica ha sempre latitato per secoli, e ancora nel primo novecento molti scrittori preferivano restare anonimi per sottrarsi a possibili questioni penali.
Quasi tutti i poeti surrealisti manifestano un grande interesse per questo genere di letteratura, non esitando a rendersene autori. In quel periodo gli editori incontrano grosse difficoltà a pubblicare testi di tipo erotico o del surrealismo, in quanto fino alla prima metà del novecento si combatte ancora per la libertà d’espressione. Le pubblicazioni infatti erano sottoposte al decreto legge del 29 luglio 1939, che colpiva l’oltraggio al pudore, per tutelare la famiglia e natalità, la condanna comportava la confisca delle copie ma non la proibizione della vendita e della diffusione.

Donatien Alphonse François De Sade, detto Il Marchese De Sade, nasce nel 1740 a Parigi, Personaggio caro ai surrealisti proprio per la sua produzione letteraria in materia erotica, oltre che teatrale e politica. I maggiori successi come La filosofia nel boudoir, La nuova Justine, ovvero le disavventure della virtù, Juliette e I crimini dell'amore, novelle eroiche e tragiche vengono pubblicati tra il 1795 e il 1800.

Senza alcun processo, nel 1801 viene internato nel manicomio di Charenton, e questo risulta essere solo l’inizio dei suoi guai giudiziari. De Sade, sin dal principio focalizza la sua attenzione sulla sessualità e attraverso le perversioni e l’analisi delle proprie fantasie, giunge all'idea che le vere motivazioni umane giungano dal profondo, anticipando la teoria delle pulsioni sessuali, distruttive e conservative di Sigmund Freud (Eros e Thanatos), il padre della psicoanalisi. Muore nel 1814 ma le sue opere vengono riabilitate nel XX secolo, quando tra gli anni 50 e 60 del novecento la sua produzione sarà oggetto di studio da parte di critici come Roland Barthes, Jacques Derrida e Michel Foucault. Nel 1857 invece sarà Baudelaire ad essere processato, in quanto le sue opere, portano all’eccitazione dei sensi attraverso il realismo volgare e lesivo del pudore.

Apre il nuovo secolo Apollianaire, altro poeta caro ai surrealisti, che pubblica ben due romanzi erotici “Les exploits d’un jeune don juan” e “Les onze mille verge” attraverso i quali dà dimostrazione di possedere una vasta conoscenza della pornografia popolare di fine ottocento. Apollinaire si esprime con disinvoltura sul tabù dell’incesto e non tralascia nemmeno le sue personali peripezie sessuali.
Robert Desnos, esponente del surrealismo, scrive il suo primo saggio sull’erotismo letterario nel 1923 , rimasto inedito fino alla sua morte, nel quale annuncia la morale dei futuri surrealisti definendo l’erotismo come “un ritiro spirituale dove l’amore è insieme puro e licenzioso nell’assoluto, una scienza individuale comprendente interrogativi secondari che ciascuno risolve a modo suo interrogativi eterni che soltanto la poesia risolve”. Sempre Desnos, nel 1927, scrive in autoipnosi “La Libertè ou l’amour”, la cui versione integrale venne pubblicata da Gallimard soltanto nel 1962, e dedica la sua opera alla Rivoluzione, all’Amore e a colei che ne è l’incarnazione.
Paul Eluard scrive un manoscritto di 152 “proverbes mis au gout du jour”, conservato al museo di Saint-Denise, ma l’eccessiva propensione per le ammucchiate e per l’elogio di film pornografici lo porterà nel 1938, alla rottura con Andrè Breton.