Categorie di alterità e tertium genus: donne, uomini e animali
Legami tra sessismo, razzismo e specismo
Il rapporto che vige tra sessismo e razzismo è fondamentalmente di analogia, partendo da un medesimo meccanismo di inferiorizzazione, valido per un certo gruppo.
Come nel caso della razza, così nel caso del sesso vengono individuate specificità individuali adoperate come “marchi” discriminatori. L'etnia, la lingua o la cultura nel primo caso, i caratteri sessuali nel secondo. La società, soprattutto europeo-occidentale è sessualmente e razzialmente connotata in senso gerarchico, sebbene questo sia un processo radicato nella cultura e non una verità certa e ineluttabile, dal momento che esistono forme di organizzazioni sociali in cui le ripartizioni e le differenze vigenti seguono logiche totalmente differenti (si veda il caso degli eschimesi, studiato dall'antropologa Héritier).
Gli emarginati e i discriminati a causa dei due processi di svalorizzazione appartengono a un “sistema storico costituito da forme complementari di dominio”, a cui non sono estranei neppure gli animali. Su questo punto interviene l'attivista afroamericana Angela Davis in occasione della conferenza On Revolution: A Conversation Between Grace Lee Boggs and Angela Davis, del 2 marzo 2012, in cui è forte il parallelismo tra critica alla reificazione degli animali e le sofferenze che questi ultimi subiscono e critica ai trattamenti degradanti e de-umanizzanti che alcune categorie umane sono costrette a subire. La strumentalizzazione dell'animale è strettamente connessa a quella dell'uomo, dal momento che "chi per natura non appartiene a sé ma ad un altro, pur essendo uomo, è uno schiavo per natura; ed appartiene ad un altro quell'uomo che, pur essendo uomo, è oggetto di proprietà".
Ed è probabile che sia stata proprio la schiavitù dell'uomo a desensibilizzare, nei riguardi della schiavitù animale: se è resa legittima la reificazione e mercificazione dell'uomo, per l'animale non ci si pone neppure il problema, la sua subordinazione è inscritta nella natura.
Tutto ciò è portato alle estreme conseguenze dal “capitalismo edonistico”, come lo definiva Pasolini, ove tutto è merce, anche il soggetto uomo, ridotto a mera corporeità.
La de-umanizzazione, attraverso simboli e linguaggio, soprattutto in relazione alla degradazione dell'individuo femminile ridotto simbolicamente a singole frazioni corporee, è analogo al processo di de-animalizzazione, nel contesto della produzione massificata industriale e degli allevamenti intensivi. L'uso di sineddochi per indicare la donna, anche attraverso spot pubblicitari, è di uso sempre più frequente, ampliando così, in maniera manifesta, le strade percorribili dalle pratiche sessiste che di contro, sono valide anche nel caso dell'uomo.
Sostanzialmente, le tre forme di dominio sono unite da un legame concettuale che poggia sull'idea di una natura inferiore da soggiogare e dominare, ma anche da un legame storico che è fortemente basato sull'antispecismo metafisico adoperato da Peter Singer.
Tale tesi pone lo specismo a monte del sessismo e del razzismo, ma storicamente, stando ad alcuni critici, non è accettabile asserire che le discriminazioni sugli umani siano una conseguenza necessaria dovuta allo sfruttamento degli animali e questo perché inizialmente lo sfruttamento animale non nasceva come discriminatorio e perché, probabilmente, il dominio di un uomo su un altro è connaturato ad esso, sussistendo prima ancora di altre forme di dominio.
Quel che con sicurezza è possibile sostenere è che il polo che esercita potere, in ogni sua declinazione, è in grado di produrre differenze strutturali tra corpi e individualità, forse superabili attraverso una decomposizione delle comunità dominanti e una ribellione da parte dei dominati (stando a E. Balibar).
Questo brano è tratto dalla tesi:
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Lagonigro |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Scienze Umanistiche |
Corso: | L-42 |
Relatore: | Maria Pia Casalena |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 33 |
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