Musica: dalla radio alle nuove modalità di ascolto. Evoluzione socio-storica della fruizione musicale dagli anni ’20 ai giorni nostri
Le web radio
Le “web radio” sono tali in quanto trasmettono contenuti audio tramite la rete Internet. Sono emittenti che utilizzano la tecnologia streaming che permette agli utenti di fruire dei file audio senza la necessità di scaricarli per intero sul proprio personal computer, secondo la logica del broadcasting.
La prima web radio venne creata nel 1993, quando ancora non esistevano tecnologie e software dedicati. Ma la prima web radio full time, di nome Radio HK, nacque nel febbraio del 1995 in California: trasmetteva brani prodotti da musicisti indipendenti e conquistò il pubblico dello streaming offrendo gratuitamente la possibilità di creare una personale playlist scegliendo tra migliaia di brani, suddivisi per artisti e genere musicale.
A partire dalla metà degli anni ’90, le web radio iniziano a diffondersi prima negli Stati Uniti e poi in tutto il resto del mondo.
Enrico Menduni suddivide le web radio in cinque tipologie diverse:
I. I siti web creati da stazioni radiofoniche via etere che non fanno altro che ripetere il contenuto audio della trasmissione in FM in modo tale da estendere la portata del segnale in tutto il mondo. Questo permette ad un ascoltatore di poter far parte del pubblico di una radio proveniente dall’altra parte del mondo.
II. Web radio nate su Internet, senza antenna e senza segnale via etere, che trasmettono tranquillamente senza ostacoli di tipo economico, burocratico, di censura o di politica.
III. I canali tematici dei portali web come offerta aggiuntiva di determinati servizi al pubblico. Sono definiti “residuali” in quanto presentano una formattazione molto debole, priva di elementi che rendono la playlist un flusso radiofonico.
IV. Servizi radiofonici personalizzati on-line che permettono la creazione personale di una stazione radio sul web secondo i propri gusti: mix tra motore di ricerca musicale, streaming e library di canzoni scaricabili. Un esempio è Pandora: sito frequentato almeno una volta a settimana dal 10% degli americani. Pandora è l’esempio lampante di come la radio del nuovo millennio presenta una dimensione “personal”, tipica della rivoluzione informatica nel consumo mediale, dell’approccio determinato dall’avvento dei new media.
V. Siti Internet che in occasione di manifestazioni di vario genere permettono lo streaming della diretta dell’evento.
Oggi vi sono migliaia di radio che trasmettono su Internet perché la possibilità di utilizzare le tecnologie digitali permette un ampliamento dell’offerta.
Soprattutto in ambito musicale ove Internet sembra ricordare i tempi della proliferazione delle emittenti negli anni ’70 con la liberalizzazione della frequenza FM. Creare una web radio è semplice ed economico e ormai da tempo vi è una quantità incredibile di micro emittenti tematizzate per generi musicali, periodi storici o addirittura per singoli artisti.
Quasi tutte le radio nazionali e locali utilizzano il simulcasting e possono essere ascoltate in tutto il mondo.
Le radio nate sul web sono invece circondate da un alone di trasgressione in quanto hanno la piena libertà di espressione a costi bassissimi. Esse attraggono infatti culture minoritarie, associazioni, gruppi politici, istituti universitari ecc.
La larga diffusione delle web radio e la continua crescita degli ascolti, però, non ne garantisce il successo! Ve ne sono migliaia e l’ascoltatore dovrebbe anzitutto capire perché scegliere una determinata stazione radiofonica on-line piuttosto che un’altra.
In Italia la SIAE è molto attenta ai diritti musicali, è essa che rilascia una licenza per la trasmissione, ma non vi è alcuna regolamentazione per legge delle web radio. Infatti in Italia non si sa bene quante siano e hanno un ruolo molto meno definito.
La radio è ormai una multipiattaforma che permette la fruizione tramite il telefono, il computer, l’autoradio ecc. e che attraverso Internet consente di trasferire la sua programmazione su diversi dispositivi portatili, inserirla in una compilation e condividerla sui social network.
La radio del nuovo millennio è quindi “personal” ma ha anche una dimensione “social” perché i contenuti trasmessi, di natura musicale o altra, vengono selezionati per essere immessi nello spazio di condivisione e aggregazione dei social network.
La radio oggi si fa trovare ovunque dai suoi ascoltatori!
Questo brano è tratto dalla tesi:
Musica: dalla radio alle nuove modalità di ascolto. Evoluzione socio-storica della fruizione musicale dagli anni ’20 ai giorni nostri
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Informazioni tesi
Autore: | Daniela Bilanzuoli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Linguaggi dei Media |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Giorgio Simonelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 56 |
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