Il voyeurismo dello spettatore e lo sguardo in macchina: Tre film in analisi
Le varie forme di sguardo cinematografico
In questo capitolo si focalizzerà l'attenzione su una particolare e per certi versi insolita forma di sguardo cinematografico ossia il camera look o “sguardo in macchina”, per approfondire il discorso sul tipo di relazione che intercorre tra quest'ultimo e il voyeurismo spettatoriale.
Il camera look è, innanzitutto, una delle varie forme di sguardo presenti in un film. Queste forme di sguardo, che fra poco analizzeremo, stanno alla base del testo filmico, il quale li utilizza per instaurare una “comunicazione” tra enunciatore ed enunciatario. Nel capitolo precedente è stato spiegato come lo spettatore si identifichi con il punto di vista della macchina da presa in quanto soggetto onnipercipiente. Questo tipo di inquadratura che sintetizza in sé “l’occhio” della cinepresa, del regista e dello spettatore, è quella predominante. La narrazione del film, infatti, adotta nella maggior parte dei casi questo punto di vista definibile come impersonale ossia di un soggetto estraneo alla scena, il quale si limita ad assistere e osservare da un posto quasi privilegiato. Siamo, in questo caso, nell'ambito dell’inquadratura oggettiva attraverso la quale lo spettatore è l'osservatore esterno che guarda e identificandosi con la cinepresa perde quasi la concezione della sua presenza. Diversa è l’inquadratura soggettiva.
Quest'ultima è un particolare punto di vista che permette allo spettatore di vedere attraverso gli occhi del personaggio e quindi di identificarsi con lo stesso. Anche qui si potrebbe parlare di una certa correlazione tra soggettiva e voyeurismo, ma non è questo l'intento della presente dissertazione. Soggettiva e oggettiva sono, pertanto, le forme di sguardo più convenzionali. Con il camera look, invece, il discorso è leggermente diverso e sicuramente più ampio e complesso: si tratta sì di una forma di sguardo cinematografico ma che non ha niente a che vedere con “l'ordinario o il comune” in termini di cinema classico. E' opportuno intanto capire cosa si intende per “sguardo in camera”, già dall'espressione è facile intuire di cosa si tratta: altro non è che un' interpellazione da parte dell'attore/personaggio inquadrato che, ad un certo punto della narrazione filmica, punta gli occhi sulla cinepresa guardando verso lo spettatore. In questo modo quest'ultimo viene coinvolto in prima persona “destandosi” da una sensazione di quasi “intorpidimento”.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il voyeurismo dello spettatore e lo sguardo in macchina: Tre film in analisi
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Informazioni tesi
Autore: | Martina Palmisano |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Lettere, Musica e Spettacolo |
Corso: | L-10 |
Relatore: | Gennaro Schembri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 32 |
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