Terme Romane e Vita Quotidiana
Le terme come luogo di cura
Il bagno e l'esercizio muscolare erano aspetti importanti della medicina antica che cominciò come alleata della filosofia e restò sempre una parte integrante della vita sociale e intellettuale dell'antichità. Anche nel V secolo d.C., dopo che la medicina greca venne a contatto con la storia naturale e divenne una disciplina indipendente, le mancò la specializzazione tecnica e il metodo di una vera scienza.
Né la scuola di Ippocrate, né quella di Cnido scoraggiavano il punto di vista popolare della medicina diffusa dai dottori itineranti che facevano conoscere le loro idee tramite discorsi fatti davanti a un pubblico non esperto. La popolarità di queste lezioni mediche, così come quelle degli oratori delle varie scuole filosofiche, sofisti e retori, è ben attestata da iscrizioni nei gymnasia che registrano le loro attività. Queste lezioni erano legate a una letteratura medica quasi scientifica indirizzata al pubblico libero, ma abbastanza seria e utile per rappresentare lo stato dell'arte. Questa letteratura e le enciclopedie mediche dei periodi più tardi sono le fonti primarie della nostra conoscenza del ruolo giocato dalla balneazione nella medicina antica.
La nutrizione e l'esercizio costituivano le terapie principali della medicina antica. Era mestiere dei dottori prescrivere una dieta appropriata e raccomandare esercizi adeguati, alcuni dei quali erano accompagnati dal bagno e dal massaggio, raccomandazioni non sconosciute alla medicina moderna. A parte il loro potenziale terapeutico e ristorativo, gli immediati e apparenti effetti fisiologici di differenti cibi, esercizi e bagni caldi erano riconosciuti e sfruttati poiché metodi più sofisticati di diagnosi e cura erano sconosciuti.
L'antica medicina era preminentemente preventiva e il suo scopo preponderante era di curare e mantenere un corpo in salute. "Per un uomo la salute è la prima e migliore posizione: la seconda migliore è di essere nato con un corpo ben fatto" così comincia un'antica canzone180 che ci rende chiara l'altissima considerazione in cui erano tenute la bellezza e la salute nella religione e nella cultura greca.
La salute era, insieme alla forza e alla bellezza, una delle tre virtù fisiche che, bilanciate dalle virtù dell'anima (pietà, coraggio, temperanza e giustizia) costituivano l'ideale greco di unione e armonia tra il corpo e la mente, il concetto fondamentale dietro il gymnasium classico. Il desiderio di salute e il tentativo di preservarla era più che una preoccupazione fisica e cosmetica, era un obbligo morale, un dovere, una necessità religiosa e spirituale.
Portato alle sue estreme conseguenze, il culto del corpo portava a una regolazione totale della vita dell'individuo tramite tecnici della salute, allenatori e ginnasti, che sviluppavano e implementavano dei regimi scientifici di esercizio e dieta per i loro clienti.
Secondo Diocle di Caristo, un farmacista e dietista di fama del IV secolo a.C., seguace di Ippocrate, una giornata ideale consisteva nella serie incessante di esercizi e massaggi nel ginnasio, lasciando poco tempo per ogni altra attività personale o dovere civico. I bagni erano inclusi in questo programma solo per gli anziani e gli invalidi, a metà del pomeriggio, quando anche loro facevano esercizi ideali per la loro età e salute, mentre i giovani uomini andavano al ginnasio.
Secoli più tardi, almeno parte di questa teoria si riflesse nella routine giornaliera romana che assegnava le ore della mattina agli affari pubblici e riservava il pomeriggio alla balneazione, accoppiata con l'esercizio fisico. Nonostante il rigoroso programma di Diocle, il corpus di Ippocrate faceva attenzione a non confondere il regime in salute con il regime in malattia: gli effetti della stagione, del tipo di corporatura, la finalità dietro l'esercizio (preparazione militare o semplice atletica) e persino il livello culturale dell'individuo, erano presi in considerazione.
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Terme Romane e Vita Quotidiana
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Informazioni tesi
Autore: | Ilaria Cacozza |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi della Calabria |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze Filosofiche |
Relatore: | Alessandro Cristofori |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 113 |
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