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Stress occupazionale e recenti trasformazioni del lavoro

Le strategie di intervento: il concetto di coping

Prima di introdurre un'analisi delle strategie di difesa e di prevenzione allo stress,è necessario fare riferimento al concetto di coping: il termine è entrato in uso nella letteratura psicologica negli anni '40 e '50, soprattutto negli Stati Uniti e deriva dal verbo inglese to cope che significa far fronte, tener testa, lottare con successo e si riferisce all'insieme delle strategie che permettono di affrontare adeguatamente gli stimoli stressogeni.
Lazarus e Folkman, due tra i più significativi studiosi in materia di prevenzione dello stress definiscono il coping come “l'insieme degli sforzi comportamentali e cognitivi, volti alla gestione di specifiche richieste esterne e/o interne, valutate come situazioni che mettono alla prova o che in ogni caso eccedono le richieste di una persona”. Precisano, inoltre, che questi sforzi sono finalizzati a ridurre, minimizzare, padroneggiare, sopportare tali richieste. I due Autori analizzano il processo di stress in base alla successione di tre principali fasi:
- valutazione primaria in cui il soggetto si confronta con lo stressor, lo valuta, e ne identifica il senso di sfida o minaccia;
- valutazione secondaria in cui il soggetto valuta le sue possibilità di fare fronte allo stressor;
- coping in cui il soggetto mette in campo le sue azioni volte a fronteggiare la situazione stressante;
- rivalutazione (re-appraisal) data dalla valutazione a posteriori della situazione da parte del soggetto in relazione agli effetti.
Le diverse fasi di tale modello sono interdipendenti, nel senso che ciascuna può incidere sulle altre, in una logica causale di tipo circolare: il soggetto, cioè, interpreta la situazione stressogena come minacciosa (valutazione primaria), ed in una certa misura, anche in rapporto alle abilità e risorse di cui crede di essere in possesso per fare fronte all'evento ( valutazione secondaria); allo stesso modo, in base all'esito (positivo o negativo) della fase di coping, egli potrà effettuare una valutazione complessiva della situazione (re-appraisal). Ad esempio, se un evento considerato minaccioso sarà sufficientemente fronteggiato, l'individuo potrà in seguito ridimensionare il senso o l'intensità della sua pericolosità; viceversa, se una persona, nonostante i suoi sforzi, non riuscisse a gestire in modo positivo una situazione stressante, potrebbe convincersi di una sua incapacità o impossibilità oggettiva di gestire quel tipo di situazione.
Il coping è un processo adattivo in cui sia l'individuo sia le organizzazioni riescono a fronteggiare una situazione critica nel tentativo di superarla e si riferisce sia a ciò che essi fanno effettivamente (coping attivo), sia al modo in cui si adattano emotivamente a tale situazione (coping passivo). Il coping attivo sembra maggiormente efficace se la fonte di stress è modificabile oppure eliminabile, mentre, in caso contrario, se la fonte di stress non è evitabile o se il soggetto non può intervenire in alcun modo su di essa, è più efficace il coping passivo. Il coping appare dunque come un processo sociale multidimensionale che è sia funzione dell'individuo che del contesto e, come lo stress, presenta differenze intraindividuali e interindividuali: in altre parole, la stessa situazione potrà essere interpretata e affrontata in modo diverso da diversi individui (differenze interindividuali), o dallo stesso individuo in momenti diversi (differenze intraindividuali). Inoltre non esiste un modello ideale di coping da applicare in ogni situazione ma, essendo un processo di adattamento, dipende sempre dal contesto ambientale e relazionale in cui si trova di volta in volta inserito l'individuo.
Nei luoghi di lavoro, il concetto di coping assume una particolare importanza in quanto le modalità con cui l'individuo e le organizzazioni stesse tentano di adattarsi, di gestire la situazione o di fronteggiare un problema, in uno scenario lavorativo complesso e contingente, come quello attuale, producono effetti determinanti sulla qualità del suo lavoro e sul rapporto con l'ambiente.
Per comprendere meglio il coping, si rende necessario distinguere le nozioni di strategie, stili e risorse di coping. Le strategie di coping sono le modalità di fronteggiamento di cui l'individuo dispone e che può mettere in atto. Folkman e Lazarus hanno messo a punto uno strumento specifico, il Ways of Coping Questionnaire, che individua otto diverse strategie di coping: confrontative coping (affrontare direttamente il problema), pianificazione, distanziamento, autocontrollo, ricerca di sostegno sociale, accettazione della responsabilità, evitamento, rivalutazione positiva.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Stress occupazionale e recenti trasformazioni del lavoro

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Informazioni tesi

  Autore: Sarah Baschieri
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Sociologia
  Relatore: Federico Chicchi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 68

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