La SPAC: un veicolo innovativo nel sistema finanziario italiano
Le SPAC in Italia
Il sistema finanziario italiano ha sempre dimostrato un certo ritardo nell’importare nuovi modelli e strumenti, i quali provengono generalmente dagli Stati Uniti, ma la fusione con il London Stock Exchange (LSE) ha favorito senz’altro l’introduzione delle SPAC in Italia. A tal proposito si rammenta che AIM – Italia non è altro che un segmento-figlio di AIM LSE e che la borsa di Londra è sempre stata il primo recettore europeo delle “novità” finanziarie globali. Infatti il debutto europee della SPAC è avvenuto proprio a Londra nel 2005.
Il MIV è stato costituito nel 2009 al fine di sostituire il Mercato Telematico dei Fondi, ritenuto inadatto alle nascenti esigenze degli operatori e alla diffusione di nuovi strumenti. La prima quotazione di una SPAC in questo mercato avviene però soltanto due anni dopo: la società di diritto lussemburghese Italy 1 Investment S.A. si colloca sul MIV nel Gennaio del 2011. Il collocamento ha raccolto complessivamente 150 milioni di euro (15 milioni di azioni) il cui 99% è stato segregato secondo statuto, il quale prevedeva l’annuncio della business combination entro 24 mesi, con obbligo di lettera d’intenti, e il closing entro i 12 mesi successivi. La quotazione della prima SPAC di diritto italiano avviene sempre nel 2011 con l’IPO di Made in Italy 1 S.p.A. su AIM – Italia. L’offerta ha raccolto 50 milioni di euro, interamente segregati, con l’emissione di 5 milioni di azioni; il termine unico per il perfezionamento della fusione era 24 mesi.
Il primo esordio della SPAC nel contesto italiano lo si deve principalmente ai manager Vito Antonio Gamberale, Simone Strocchi e Matteo Carlotti, protagonisti assoluti delle quotazioni del 2011. Tuttavia il fenomeno assume una certa rilevanza solamente a partire dal 2013, anno in cui si sono quotate 3 SPAC per una capitalizzazione complessiva di circa 215 milioni di euro.
Ad oggi si sono registrate dieci quotazioni di SPAC (si esclude dal computo Ipo Challenger) tra MIV e AIM la cui cronologia è illustrata brevemente nella Tabella 4. Il segmento preferito dai promotori sembra essere AIM – Italia e si osserva che una parte delle SPAC più recenti sia stata costituita dagli stessi soggetti delle prime. In particolare l’operazione Ipo Challenger - Italian Wine Brands è stata ideata dagli stessi promotori di Made in Italy 1 S.p.A., intuitivamente SPACE2 e IndStars 2 appartengono agli stessi progetti di investimento che hanno generato rispettivamente SPACE e IndStars 1. Le business combination perfezionate sono state 6 e non si è verificata nessuna liquidazione.
Un così ridotto arco temporale non consente di stabilire con fermezza l’eventuale successo dello strumento che però sembra non risentire dei recenti shock del sistema bancario e delle turbolenze del mercato. Infatti proprio negli ultimi due anni, le 5 SPAC italiane hanno raccolto ben 582 milioni di euro, più della metà della raccolta totale calcolata considerando i circa 6 anni che decorrono dalla prima IPO di Italy 1 Investment. Da questo si evince che lo strumento sta suscitando un interesse sempre maggiore soprattutto presso gli investitori istituzionali, si denota infatti un incremento di tutti i livelli di offerta delle SPAC: nel biennio 2015/2016 la capitalizzazione minima registrata è 50,5 milioni di euro (+15,5 milioni rispetto al minimo dei 4 anni precedenti) e la raccolta di SPACE2 rappresenta l’ammontare massimo collocato da una SPAC italiana.
Da un confronto superficiale con le IPO (nel segmento MTA) di società non finanziarie, emerge un ampio divario sia in termini di numero di offerte che di raccolta, segnale che lo strumento è ancora lontano dal poter essere inquadrato come alternativa perfettamente parallela all’IPO ordinaria. Sarebbe improbabile ipotizzare ad oggi una business combination con una società quale Ferrari S.p.A. o Poste Italiane S.p.A.. Nel contesto dei veicoli di investimento, lo strumento segue il ritmo di espansione dell’intero settore: soltanto nel 2015 i capitali raccolti (quasi la metà provenienti dall’estero) hanno registrato un incremento pari a 84,5% dell’ammontare registrato nell’anno precedente, sostenendo la crescita di MIV e AIM – Italia. In quell’anno le quotazioni delle SPAC su AIM hanno determinato il 47,15% del capitale complessivamente raccolto su quel mercato.
Questo brano è tratto dalla tesi:
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Informazioni tesi
Autore: | Antonio Graus |
Tipo: | Diploma di Laurea |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Seconda Università degli Studi di Napoli |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Finanza |
Relatore: | Antonio Graus |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 60 |
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