La finanza al servizio delle energie rinnovabili. Valutazione ed analisi degli investimenti.

La peculiarità dei progetti di investimento nelle fonti energetiche rinnovabili è quella di assorbire ingenti capitali iniziali per la costruzione degli impianti, richiedere costi di gestione annui molto ridotti durante tutto il periodo di utilizzo (escluso per la biomassa) e generare elevati flussi di cassa esposti, grazie al sistema di incentivazione, ad un limitato grado di incertezza. Per queste ragioni, i soggetti finanziatori tendono ad erogare forme di credito fino all’80%, dando più peso alla valutazione del progetto dal punto di vista del flusso di cassa generato anziché alla valutazione del merito creditizio del soggetto da finanziare.

Inoltre, il fatto che il rischio di mercato dei flussi di cassa risulta essere relativamente limitato, consente di ottenere finanziamenti a costi leggermente inferiori rispetto ai finanziamenti alle imprese tradizionali. La letteratura che concerne la finanza aziendale dimostra che l’obiettivo dei titolari di capitale proprio è quello di incrementare la leva finanziaria di un’impresa fino al massimo livello tollerabile dal finanziatore esterno, cioè fintanto che il costo del capitale di terzi rimane pressoché costante, beneficiando dello scudo fiscale. Da quanto si apprende dalle interviste effettuate, la tipica struttura finanziaria per progetti da finanziare mostra un rapporto medio massimo D/EV dell’80%, valore che può raggiungere picchi del 90%-95% per gli impianti caratterizzati da incentivi fissi e di dimensioni ridotte, come ad esempio il fotovoltaico, e livelli del 70%-75% per quanto riguarda gli impianti caratterizzati da incentivi più volatili, come l’eolico con i suoi certificati verdi.

Per l’analisi finanziaria presentata nei paragrafi successivi è stato considerato come valore standard il rapporto iniziale dell’80% ed un livello di capitale proprio costante nel tempo. Per quanto concerne la durata del finanziamento, è solito concedere il prestito per un periodo non superiore alla durata degli incentivi. Questo perché, come già più volte sottolineato, i flussi di cassa rimangono elevati e poco volatili fintanto che la presenza degli incentivi è garantita. Inoltre, altro elemento che contribuisce al mantenimento del rischio a livelli limitati è il fatto che, in linea di massima, non sarà necessario accedere a nuovi finanziamenti poiché non ci sarà bisogno di interventi in conto capitale per tutta la vita utile dell’impianto. Tuttavia, sempre secondo le informazioni fornite dai players del settore, il soggetto finanziatore tende a concedere il prestito con scadenza anticipata di due anni rispetto al termine della fruizione degli incentivi.