Esternalizzazione dei servizi pubblici: il caso dei rifiuti di Scicli

E’ intervenuta la legge finanziaria 2004 (l. 350/2003 art.4) con modifiche e integrazioni, mantenendo ferma la distinzione tra “servizi di rilevanza economica” e privi di rilevanza economica”, avente la duplice funzione di coprire i costi e remunerare il capitale investito; l’attenzione di questa legge si sofferma sull’ambito di applicazione continuando a conferire all’ente locale un’ampia discrezionalità nell’individuare l’esatta qualificazione dei servizi. Nei servizi privi di rilevanza economica “sono identificabili con le attività a carattere solidaristico, non suscettibili di produrre profitto; attività cioè, prive dello scopo di lucro”.

L’unica significativa novità riguarda la titolarità del servizio a società di capitali attraverso l’espletamento di gare con procedure a evidenza pubblica. La riforma 2003 ha previsto due modalità e cioè, la società a capitale misto ( il soggetto privato deve essere scelto attraverso apposita gara con procedure ad evidenza pubblica) e la società a capitale interamente pubblico (con la condizione che la società realizzi la parte più importante della sua attività con l’ente).

Un’ulteriore novità dall’art.13 d.l. n. 223 del 4 luglio 2006 , il c.d. Decreto Bersani convertito in l. n. 248 del 4 agosto 2006, si riferisce all’ambito soggettivo di applicazione cioè le “società a capitale interamente pubblico o misto”, costituito da amministrazioni pubbliche per la produzione di beni e servizi strumentali all’attività di tali enti. Inoltre la norma spiega che queste società sono ad oggetto sociale esclusivo, cioè devono operare esclusivamente con gli enti affidanti. “Il legislatore italiano, al fine di evitare di mettere ‘a gara’ l’affidamento del servizio locale, ha utilizzato lo schema societario nel settore dei servizi pubblici”.

Quindi non effettua prestazioni con altri soggetti né direttamente né tramite gara. Le società che operano tramite i servizi pubblici sono dirette a soddisfare gli utenti. La disciplina transitoria degli affidamenti dei servizi pubblici locali è dato dall’art. 23-bis d.l.25 giugno 2008 n. 112 conv. Dalla l.133/08 recante”disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”, si fonda non sulla tipologia dei servizi ma sulle modalità attraverso cui avviene l’affidamento.

Abrogando l’art.113 del TUEL nei limiti in cui è incompatibile (con la disciplina comunitaria), con riferimento ai servizi pubblici locali a rilevanza economica; prevedendo la”gara” come sistema ordinario di affidamento della gestione. La novità di maggior rilievo che viene depotenziato dal dettato dell’art. 23 bis, comma 3 , prevede i casi in cui le amministrazioni possono derogare alla regola generale, introducendo una sanatoria generalizzata per l’utilizzazione dell’affidamento diretto senza gara.