Le Confraternite nel diritto della Chiesa

La nascita del Diritto nella Chiesa Cattolica è riconducibile ad alcuni avvenimenti di una certa rilevanza storica che caratterizzarono i primi secoli della storia della Chiesa. Tra questi, senza dubbio di fondamentale importanza, fu lo spostamento del baricentro geografico dell’autorità della Chiesa da Gerusalemme a Roma ed il conseguente inserimento della stessa nelle strutture politiche dell’Impero, dal quale ne mutuerà le forme giuridiche, dando vita in tal modo, soprattutto a partire dal I sec., al processo di cattolicizzazione della stessa.
Molti studiosi ritengono che ai suoi albori la Chiesa non fosse concepita come forma omogenea di organizzazione cristiana, ma che abbiano coesistito due modelli principali. Da una parte un nucleo formato da comunità legate all’apostolo Paolo, caratterizzate dall’assenza dell’episcopato monarchico, d’altra le comunità di Gerusalemme e di Palestina che presentavano un’organizzazione presbiterale che ricalcava la struttura delle comunità ebraiche.

Tuttavia questi due modelli, non rimangono separati, ma si mescolano, tanto che alla fine della missione di Paolo, il titolo greco di episcopo, si identificherà con quello ebreo di ispettore della sinagoga, evolvendosi verso la figura del vescovo monocratico.
Inoltre in questi primi secoli della Chiesa, i contenuti dei testi non costituirono fonte di importanza primaria, fatta eccezione per la stesura del canone biblico, in cui si afferma una sorta di complementarietà tra Bibbia e Tradizione orale e si opera il passaggio dalla regola di fede orale, fino ad allora trasmessa dagli apostoli e poi dai vescovi loro successori, alla regola della Scrittura.

L’elevazione del Nuovo Testamento, insieme con l’Antico, a rango di suprema autorità della Chiesa e la prima formulazione di un sistema coordinato di due fonti, Sacra Scrittura e Tradizione orale, avviene verso il 180, per merito dell’apologista Ireneo. Tuttavia solamente tra il III e IV sec, le Scritture e la Tradizione vengono ritenute autorità complementari. Un ultimo ritocco nella definizione del sistema delle fonti teologiche e canoniche, si farà alla metà del V sec. quando si affermerà l’autosufficienza della Bibbia dalla Tradizione.