La condivisione delle informazioni per ridurre l’effetto Forrester: un confronto tra scenari di simulazione

Le 3 cause principali appena identificate, l'ottimizzazione locale, la razionalità limitata e la complessità del sistema, sono all'origine di tante problematiche, quelle che gran parte della letteratura identifica come "cause primarie" ma che a mio avviso rispecchiano dei sintomi, essendo le dirette conseguenze delle 3 principali. Anche queste problematiche secondarie vanno considerate in modo unitario e non disgiunto, i loro confini non sono chiaramente definibili dato l'alto livello di correlazione, e ogni problematica può essere vista come causa/effetto di un'altra. Alcune di queste sono ad esempio la mancanza di coordinamento, l'eccessivo livello di scorte, le previsioni errate sulla domanda, la mancanza di coordinazione, la fluttuazione dei prezzi, comportamenti irrazionali, etc.

L'eccessivo livello di scorte, deciso in maniera più o meno cosciente, può essere considerato come causa e come conseguenza dell'effetto forrester; esso riguarda l'intera Supply Chain ma i maggiori problemi si verificano soprattutto a monte della catena per evitare le cosiddette rotture di stock, ossia la mancanza di scorte per coprire la domanda. L'esempio classico che giustifica tale comportamento è la famosa favola di Esopo sulla cicala e la formica, che pur avendo una morale diversa, fa comprendere il rischio di restare senza scorte. Scorte eccessive possono essere giustificate dallo sfruttamento di Economie di capacità di riserva, per cui tendenzialmente, più grande è il volume della produzione, più piccola sarà in proporzione la quantità di scorte necessaria a far fronte ad esigenze impreviste; altri motivi di eccesso di scorte possono essere le previsioni errate, sia per via della razionalità limitata che non permette di far previsioni adeguate, sia per il fatto che ogni soggetto della filiera ha delle proprie politiche di previsione della domanda che creano distorsioni rispetto a quella reale. Anche laddove tali previsioni sulle quantità da tenere in scorta siano fatte in modo adeguato, si presenta il problema dell'Imperfect Commitment, cioè la mancata sicurezza di riuscire a tener fede agli impegni contrattuali, per cui un cliente che potrebbe dubitare della capacità produttiva del proprio fornitore, avrà la tendenza ed effettuare ordini sovradimensionati rispetto all'effettiva necessità, in modo da essere sicuro poter soddisfare il suo bisogno.

La fluttuazione dei prezzi si riferisce invece a pratiche commerciali che comportano una variabilità degli ordini ricevuti, quali sconti o promozioni, per le quali l'attore che le attua emette ordini superiori al normale; tale variazione potrebbe essere interpretata come un aumento della domanda duraturo e potrebbe portare ad una maggiore produzione da parte degli altri attori. Invece, al termine di una campagna promozionale si ha solitamente una diminuzione della domanda, ciò causerà un eccesso di scorte per quegli attori che avevano male interpretato la variazione di domanda. [...]