Paradisi Fiscali e Rapporti Tributari Internazionali
Le principali tappe evolutive dei “Tax e Bank Havens”: dalle remote origini all’attuale contesto
I Paradisi fiscali non sono un invenzione “moderna”, già nell’antica Grecia si hanno notizie di isole che venivano usate come deposito dai mercanti-navigatori, in tali territori, veniva occultata la mercanzia, la quale, successivamente, veniva immessa di contrabbando sul suolo Ateniese per evitare di pagare la tassa sui beni importati, impartita dalla città Stato di Atene, pari al 2% del valore afferente i prodotti importati e/o esportati.
Nel corso del XV secolo, a seguito di specifiche iniziative legislative predisposte nel Regno Unito, la città di Londra aveva introdotto una forma di esenzione, i mercanti della Lega Anseatica che stabilivano le proprie compagnie a Londra venivano esentati dalle tasse.
Nello stesso periodo, nelle Fiandre, all’epoca fiorente centro commerciale internazionale, era stato introdotto un regime estremamente vantaggioso, sia per gli scambi interni e verso l’estero che per la tassazione del commercio in generale, ciò determinò che, i mercanti Inglesi, preferirono commercializzare i loro beni nelle Fiandre, piuttosto che in Inghilterra, dove avrebbero invece pagato più gravose imposte.
Anche alcune Bolle Papali garantivano benefici fiscali ai mercanti stranieri che operavano nello Stato Vaticano.
Durante la Rivoluzione Francese, periodo storico che racchiude un insieme di eventi e di cambiamenti intercorsi tra il 1789 e il 1799, nel quale viene ad essere segnato un limite tra l'età moderna e l'età contemporanea, in gran parte dell'Europa, si verifica il trasferimento di beni all'estero, da parte di ricchi possidenti e borghesi, per proteggere il proprio patrimonio ed eludere il pagamento delle tasse.
Iniziarono a nascere, anche se in forma del tutto embrionale una sorta di paradisi fiscali, che all’origine altro non erano che dei porti dove potevano trovare rifugio le navi dei grandi imperi europei, al riparo dalla intemperie e dai pirati.
Un ulteriore sviluppo dei paradisi fiscali si registra agli inizi del XX secolo, quando, da un lato, numerosi Paesi introdussero le prime imposte sul reddito (gli Stati Uniti introdussero per la prima volta la corporate income tax nel 1909), dall’altro, a seguito del primo conflitto..mondiale. La crisi economica, lo sviluppo del comunismo e l’instabilità del sistema internazionale che connotarono il periodo immediatamente successivo al primo evento bellico mondiale, favorirono lo sviluppo di meccanismi giuridici volti ad attirare capitali stranieri e sottrarre patrimoni alle imposte.
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Paradisi Fiscali e Rapporti Tributari Internazionali
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Informazioni tesi
Autore: | Mauro La Porta |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | UniCusano - Università degli Studi Niccolò Cusano |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Carla Lollio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 99 |
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