Appalti pubblici e blockchain: sperimentazioni per l'area interna Nebrodi
Le potenzialità della Blockchain per gli appalti pubblici nell'area interna Nebrodi
Va considerata l’evoluzione delle procurement nella pubblica amministrazione, al fine di discernere sulle potenzialità della Blockchain per gli appalti pubblici nell’area interna Nebrodi50 (Scarpelli, 2023). La digitalizzazione e l’uso dell’intelligenza artificiale costituiscono una notevole innovazione per il public procurement 4.0 all’interno della pubblica amministrazione. Nel ventesimo secolo, l’evoluzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione ha modellato una combinazione asimmetrica fra tre paradigmi della pubblica amministrazione: la pubblica amministrazione 1.0, che ha caratterizzato il diciannovesimo secolo, con l’utilizzo di carta, stampa, macchina da scrivere. La pubblica amministrazione 2.0, che fa uso di computer, processori di testo, stampanti e fax. La pubblica amministrazione 3.0, caratteristica del XXI secolo, caratterizzata dall’uso di Internet, dei portali digitali, delle applicazioni mobili e dei social network. La quarta rivoluzione industriale caratterizza la pubblica amministrazione 4.0, che consiste in un alto grado di automazione e di interconnessione che ha un impatto decisivo sull’essere umano stesso e sul suo modo di essere, oltrechè sul suo ambiente di riferimento. I cambiamenti apportati da questa quarta generazione riguardano principalmente l’introduzione dell’intelligenza artificiale applicati alle attività della pubblica amministrazione, i quali hanno un impatto sia sull’organizzazione amministrativa che sul sistema di imputabilità delle decisioni amministrative. Oltre all’intelligenza artificiale, anche la blockchain ha favorito la capacità d’innovazione e la competitività del nostro paese, portando a notevole innovazione nel digitale. La blockchain con i così denominati smart contract, in uso al fine di certificare le transazioni realizzate in rete; l’intelligenza artificiale al fine di riuscire in supporto di varie attività dell’e procurement. L’intelligenza artificiale ha apportato importanti modifiche nei processi organizzativi e di produzione di beni e servizi, sia in ambito privato che pubblico, centrico sulla persona e la decisione umana. Quali sono le criticità dell’e procurement? In primo luogo il rischio della corruzione. Secondo i dati del report delle Nazioni Unite “E Government Survey 2020 Digital Government the decade of Action for Sustainable Development” l’e government ha contribuito alla lotta alla corruzione. Con l’aumento dell’accesso alle informazioni e alla trasparenza di queste, ciò ha portato a un miglioramento riguardo alla lotta alla corruzione nei settori strategici quali quello degli appalti pubblici, riducendo anche le asimmetrie informative e procedendo alla verifica dei requisiti soggettivi. La blockchain non trova applicazione solo nel reame delle transazioni finanziarie elettroniche, ma an che per quanto riguarda i registri immobiliari, i contratti e gli accordi. Il registro che viene aggiornato è un registro digitale strutturato a catena di blocchi, pari a pari. Esso utilizza un’unità software il cui algoritmo negozia il contenuto informativo di blocchi di dati ordinati e connessi insieme da tecnologie crittografiche e di sicurezza, al fine di raggiungere e mantenerne l’integrità. Ciascuna transazione comincia dall’interno della base di dati, il quale è organizzato in blocchi tra loro collegati, ciascuno dei quali comprende anche diverse transazioni, deve essere riconosciuta e verificata dalla rete stessa. Ciascun blocco di questa catena deve essere validato per consenso da tutti i partecipanti alla rete, assicurandovi la tracciabilità e la verifica diffusa delle transazioni. I nodi della blockchain fanno anche da archivio di tutte le transazioni che l’hanno coinvolto, in un fashion di cronologia non modificabile, pertanto immutabile, agendo da libro mastro digitale, ossia base di dati decentralizzata. In assenza di ente centrale, i nodi devono raggiungere il consenso. Non è possibile la ripudiazione e l’eliminazione dei dati accodati.
Quali sono gli aspetti della blockchain che agiscono contro la corruzione?
• L’immodificabilità dei dati
• La presenza di un controllo diffuso sui singoli passaggi della procedura
• L’irrevocabilità degli smart contract
Ciascun record nella blockchain è connesso al record precedente con metodi crittografici, per tanto da ritenere incontestabili, in assenza di intermediari, preservando l’immutabilità e con un modello di consenso distribuito, impedendo di manomettere i dati contenuti nella block chain, in quanto la modifica di un singolo blocco altererebbe quelli successivi. La blockchain è inoltre, come già accennato, utile a ridurre l’asimmetria informativa tra pubblica amministrazione e operatori economici, fornendo incremento della fiducia, sfruttabile per la verifica dei concorrenti, della documentazione da essi presentata ed anche per le analisi di mercato condotte dalle stazioni appaltanti. La blockchain apporta alle gare pubbliche nell’ambito dell’aggiornamento delle informazioni, in quanto ciascun nuovo record in blockchain è con nesso al record precedente con metodi crittografici, pertanto incontestabili. Non necessitano intermediari, garantendo immutabilità e un modello di consenso distribuito, pertanto beneficiando di un sistema affidabile e ripartito tra i diversi nodi, impedendo ogni tentativo di alte rare i dati in essa contenuti. La blockchain può giovare nel ridurre gli oneri amministrativi gravanti sulle stazioni appaltanti e gli operatori economici, in cui assumono rilievo le varie banche dati e i registri i quali, attraverso il potenziamento tecnologico, permettono una più celere ed attendibile verifica dei dati relativi ai concorrenti, comprendendovi il loro track record, riducendovi l’asimmetria informativa che spesso caratterizza un settore quale quello de gli appalti pubblici, in cui operano soggetti pubblici naturalmente avversi al rischio. In tale contesto gli “smart contract” assolvono la loro funzione più importante, da piattaforma decentralizzata che assolve al trasferimento di dati al verificarsi di condizioni predeterminate, con la rete blockchain che vi fa da certificatore per le operazioni in esame. Pertanto, alle iniziative che la pubblica amministrazione ha già assolto, e cioè la modernizzazione dell’ecosistema di public procurement, si può affiancare l’ulteriore innovazione provveduta dalla blockchain: in particolare sono da segnalare le modifiche apportate dall’art. 81 del Codice dei Contratti51 (anticorruzione, 2022), dal decreto legge 77 202152 (ufficiale G. , 2021), prevedendo lo strumento del fascicolo dell’operatore economico, per poi passare alle importanti indicazioni del decreto 148/202153 (PUBBLICA, 2021) sull’e-procurement e sul fascicolo informatico della stazione appaltante.
D’altra parte si può considerare un aspetto negativo della blockchain, ossia quello di avere il possibile ruolo di catalizzatore dell’attività criminale transnazionale.
C’è inoltre da considerare che, nonostante la proprietà di immodificabilità dei dati validati dal meccanismo pari a pari, non si può predicare la completa inattaccabilità della rete da potenzia li interventi esterni o la sua neutralità a fallimenti tecnologici. C’è da notare che gli smart contracts non assumono il pieno titolo giuridico, essendo strumenti in uso per negoziare relazioni contrattuali o pseudocontrattuali, aventi peculiarità tecniche tali da non classificarli così. Lo smart contract ha valenza di accessorio ad un contratto più ampio, perfezionato off chain, in cui viene stabilito che l’accordo verrà stipulato nella blockchain. D’altro canto lo smart contract inserito nella blockchain produce automatizzazione e certezza giuridica dell’esecuzione di obbligazioni contrattuali visibili a tutti i partecipanti della rete, non esclusivamente alle par ti coinvolte. Grazie a tale tecnologia è possibile ottenere trasparenza delle obbligazioni contrattuali e dei loro risultati e risvolti, tali da essere preimpostati e quindi “pre compresi” da tutti i validatori della blockchain. In più è garantita la possibilità di accordarsi pur nel caso di mancanza di fiducia protetta l’immutabilità delle transazioni registrate e quindi l’impossibilità a modificare o annullare il contratto, ottenendo efficienza e risparmio delle risorse nelle fasi di negoziazione ed esecuzione contrattuale, con miglioramento delle prestazioni ed evitando l’insorgere di conflitti. Nelle blockchain più all’avanguardia, come Ethereum, vi è inoltre la possibilità di autodistruzione dello smart contract, funzione attivabile solo dal nodo che ha creato lo smart contract.
Seppur il binomio Blockchain-Smart contract sembri all’apparenza mettere in discussione la necessità della figura dell’avvocato e del notaio, al contrario tali figure sono richieste nella sti pula di smart contracts in quanto si richiedono competenze dal punto di vista legale con solide competenze tecniche e di sviluppo, conciliando le novità apportate da questa tecnologia con l’ambito dei principi propri dell’ordinamento giuridico. Nell’ambito legislativo italiano, la Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione54 (Repubblica, 2019) ha posto l’Italia quale promotrice giuridica del fenomeno delle tecnologie sui registri distribuiti e smart contract, la quale introduce il concetto di “registro distribuito”, prevedendo la definizione di smart contract quale programma per l’elaboratore che funziona su tecnologie basate su registri distribuiti e la cui esecuzione lega le parti coinvolte, sovrapponendo l’aspetto informatico a quello giuridico, seppur creando distinzione tra codice puramente informatico e codice giuridico. La legge 120/202055 (ufficiale G. , 2020) ha ammesso l’utilizzo della blockchain nella fase sensibile di notificazioni di atti e provvedimenti amministrativi seppur non individuandola quale piattaforma architetturale di riferimento. All’automazione contrattuale, sopperisce l’intelligenza artificiale, per rendere normale il linguaggio giuridico e completo il regolamento negoziale. La soluzione con l’intelligenza artificiale consiste nell’automatizzare solo parzialmente il contratto e per quelle disposizioni che possono essere rese in forma binaria e pertanto agevolmente trasposte in linguaggio macchina. Tale approccio permette la redazione di un contratto ibrido, automatizzato per le parti non autoesecutive, con lo sfruttamento di un algoritmo per renderlo più vicino al linguaggio macchina. Si ha una situazione di incompletezza al verificarsi di fattispecie non regolamentate. Gli strumenti di intelligenza artificiale da impiegare saranno i sistemi di intelligenza artificiale “forte” quale l’apprendimento profondo, a contrasto dell’intelligenza artificiale “debole”. Un esempio di ulteriore specializzazione è l’apprendimento federato, il quale consiste in una versione distribuita dell’apprendimento profondo, in aggiunta alle necessità man canti del contratto tradizionale. La redazione di smart contracts serve in definitiva a sopperire alla costruzione della regola contrattuale mancante estraendo da una base di dati unica. In buona sostanza l’intelligenza artificiale serve in questo contesto a colmare le lagune negoziali attraverso un’omogeneità di soluzioni, le quali garantiscono coerenza, logicità e prevedibilità dell’atto amministrativo, non scontrandosi con oggetto del contratto e predicati di certezza e determinatezza.
50 Scarpelli, 2023
51 Anticorruzione, 2022
52 Gazzetta ufficiale, 2021
53 Gazzetta ufficiale, 2021
54 Presidente della Repubblica, 2019
55 Legge 120/2020
Questo brano è tratto dalla tesi:
Appalti pubblici e blockchain: sperimentazioni per l'area interna Nebrodi
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Informazioni tesi
Autore: | Natale Letizia |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Governance e Management nella Pubblica Amministrazione |
Anno: | 2024 |
Docente/Relatore: | Diego Manzara |
Istituito da: | UniCusano - Università degli Studi Niccolò Cusano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 52 |
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