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Disabilità e orientamento al lavoro: un'indagine sperimentale su un campione di studenti universitari

Le persone disabili e il mondo del lavoro

Cosa si intende per disabilità? La definizione che viene suggerita dall’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) è la seguente: “nel contesto delle conoscenze e delle esperienze sanitarie si intende per disabilità qualsiasi restrizione o carenza (conseguente a una menomazione) della capacità di svolgere un’attività nel modo o nei limiti ritenuti normali per un essere umano” (Soresi, 1998, p.26).

In Italia “sulla base dell’ultimo censimento, a detta dell’Istat, sarebbero presenti almeno 2milioni e 615mila persone disabili, pari al 5% circa della popolazione. Si tratta sicuramente di una sottostima del fenomeno dal momento che non sono qui compresi i bambini di età inferiore ai sei anni, né coloro che non vivono in famiglia” (Soresi, 2003, p.10).

Da questi dati si può rilevare che il sesso più colpito è quello femminile con il 66% di persone disabili e più del 74% di persone che hanno un’età superiore ai 65 anni. Inoltre vi sono delle differenze tra Nord e Sud Italia, infatti mentre al Nord la presenza di disabili viene stimata intorno al 4%, nel Sud e nelle isole essi rappresentano il 6% della popolazione.

Le tipologie di disabilità sono diverse, anche se le più frequenti sono rappresentate da varie forme di confinamento individuale, disabilità relative ad alcune funzioni vitali, disabilità motorie e sensoriali (Soresi, 2003). Diversi studi hanno messo in risalto la qualità di vita delle persone con disabilità, in termini di soddisfazione percepita riguardo la propria condizione di salute, affettiva, sociale, professionale.

Il primo aspetto risulta avere valore negativo in quanto il 53,5% degli intervistati considera il proprio stato di salute cattivo, e in corso di peggioramento man mano che si invecchia. Il secondo aspetto, ovvero quello affettivo,vede una percentuale di uomini celibi elevata (83%) nei confronti del 59,6% delle donne nubili.

Anche il terzo aspetto riporta dati non positivi in quanto le relazioni sociali di tali individui risultano essere poche e con l’avanzare dell’età i rapporti sociali si fanno sempre minori. Da non sottovalutare inoltre che ancora oggi sussistono pregiudizi e stereotipi nei loro confronti, nonostante negli ultimi anni siano aumentate le strutture che possono garantire una migliore integrazione sociale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Disabilità e orientamento al lavoro: un'indagine sperimentale su un campione di studenti universitari

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Informazioni tesi

  Autore: Daniela Giusi Greco
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Giuseppe Santisi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 97

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