David Maria Turoldo: "Parola, il fiore dell’anima". Dall’impegno sociale alla mistica: O sensi miei…, analisi tematologica di un’opera compendiaria
Le parole dell’eros divino in David Maria Turoldo
Tutta l’area linguistico -semantica di O sensi miei … è costellata da una fitta rete di lemmi che si conciliano nella sfera dell’eros: amare, amore, amato, amanti, sposa, sposo, sposare, baciare, bocca, bacio,cuore, nozze, nuziale, corpo. In questo contesto dedicato all’eros divino troviamo un’altra parola-chiave che ricorre frequentemente (105 occorrenze) in tutta l’opera e che può essere inclusa nella sfera dell’eros divino – nella sua interpretazione biblica -e dei sensi: sangue.
L’uso più frequentato da Turoldo per questo lemma è quello che esprime la vitalità, l’istinto, la sopravvivenza: «Ho l’anima rossa di ricordi/ ultimo sangue che ancora mi resta» oppure «Ora tutto il mio essere è in fiore;/ il sangue a fiotti germoglia». Altri usi, come quello per denunciare la violenza nell’associazione guerra-morte, compaiono specialmente nei testi in cui prevale l’opposizione e la protesta sociale, sempre infiammata: «[…] Sabbia rovente riempie le bocche e incendia/ le ferite e per i corpi/ in fiamme cola/ il sangue raggrumato nella notte,/ cola come cera nel sole». Ulteriori usi del termine li riscontriamo in associazione alla concezione cristiana "sangue-sacrificio" e a quella puramente biblica, mezzo di redenzione e di amore, "sangue-vino": «Egli discende sul sangue/ che già tutto è tumulto» e ancora « A me che t’inseguivo apparivi/ come un calice colmo di sangue,/ vena di Dio».
Altra parola-chiave che vale la pena di approfondire è corpo: anche per questo lemma sono presenti più usi. La distinzione principale è tra un uso positivo e uno negativo: nel primo «il corpo/ reggia dell’amore» è tutto nella sfera mistica, principale luogo di incontro tra la sfera umana e quella divina. Questa fondamentale accezione è un chiaro richiamo alla teologia dell’Incarnazione, frequentemente usata da Turoldo: «tutto il mio corpo ti offersi/ in riva al mare» oppure « Il corpo/ è il grappolo dell’anima, dove/ la stessa vita si condensa,/ e il sangue è vino profumato[…] il corpo/ la casa ove Dio e l’uomo/ siedono a mensa ».
Nella seconda accezione della parola "corpo", troviamo un uso più comune – negativo – portatore di simbologie legate alla morte, è la carne uccisa e usurpata dell’uomo con l’uomo: «per i corpi/ in fiamme cola/ il sangue raggrumato nella notte».
Questo brano è tratto dalla tesi:
David Maria Turoldo: "Parola, il fiore dell’anima". Dall’impegno sociale alla mistica: O sensi miei…, analisi tematologica di un’opera compendiaria
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Calista |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi della Tuscia |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere Moderne |
Corso: | Filologia Moderna |
Relatore: | Francesca Petrocchi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 171 |
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