Analisi della letteratura sulle gang criminali, il loro comportamento e i fattori psicologici e sociali associati all'ingresso di nuovi membri al loro interno

Per trattare nello specifico le motivazioni psicologiche che inducono un individuo, spesso particolarmente giovane, ad entrare a far parte di una gang criminale è necessario fare riferimento ad alcuni fondamentali costrutti della psicologia sociale. Come sostenuto da Myers (2008), in psicologia sociale il concetto di sé non include solo l'identità personale, ma anche l'identità sociale: quando si fa parte di un gruppo ristretto circondato da un gruppo più ampio si è spesso consapevoli della propria identità sociale e quindi della propria unicità (Myers, 2008, p. 325). Alcuni concetti propri della psicologia sociale utili per la comprensione delle gang criminali corrispondono alla Social Identity Theory (Tajfel & Turner, 1979) e l'Uncertainty-Identity Theory (Hogg, 2014).

Al di là del ruolo che le caratteristiche personali svolgono nel motivare un soggetto a legarsi ad una gang criminale, Goldman et al. (2014) sostengono che il coinvolgimento in una banda criminale sia principalmente un fenomeno a livello di gruppo. Il contributo offerto dalla Social Identity Theory (o teoria dell'identità sociale) è utile per comprendere le ragioni e le motivazioni che inducono un individuo a decidere di far parte di una gang criminale, oltre a fornire una chiara comprensione delle dinamiche interne alle gang e del comportamento dei suoi membri (Goldman et al, 2014). La Teoria socio-cognitiva dell'identità sociale di Tajfel e Turner (1979) parte dal presupposto secondo cui gli individui definiscono loro stessi, oltre che in base alla propria identità personale, anche in base all'identità sociale, ossia in riferimento a quegli aspetti del concetto di sé che derivano dalla consapevolezza di appartenere ad uno o più gruppi e dal sentimento suscitato da tali appartenenze.

Gli Autori affermano che l'appartenenza ad un gruppo produce effetti sull'autostima ed è in grado di offrire benefici legati al senso di affiliazione e di valore, permettendo alla persona di stimarsi per quello che è. L'obiettivo delle persone, continuano gli Autori, sia a livello individuale che di gruppo, è quello di distinguersi dagli altri in maniera positiva. I gruppi sono insiemi di individui che condividono una definizione valutativa comune, ossia un'identità sociale condivisa, che viene costruita attraverso tre processi che Tajfel e Turner identificano come:

- categorizzazione: le persone inseriscono sé stesse e gli altri in categorie. Così facendo percepiscono e valutano sé e gli altri sulla base di attributi prototipici (che possono essere l'età, il genere, la posizione sociale, l'appartenenza politica o etnica ecc.);

- identificazione: permette alle persone di associare sé stesse a certi gruppi (ingroup) guadagnando autostima e sperimentando senso di appartenenza;

- confronto: le persone mettono a confronto il proprio gruppo con altri (outgroup), con una propensione verso il primo.

L'obiettivo degli individui è quello di mantenere entrambe le identità (personale e sociale) positive per alimentare l'autostima (Tajfel & Turner, 1979).