La sessualità nel novellino di Masuccio Salernitano

Nel Novellino l'amore matrimoniale è trattato dall'autore con sfaccettature alquanto bizzarre e goffe, con uno sguardo mirato non più all'inviolabile riservatezza matrimoniale ma all'intimità violata e violabile del rapporto coniugale. Masuccio tratterà delle belle e leggiadre donne che, approfittando dell'amore e della fiducia dei propri mariti, finiscono col profanare la castità coniugale e il giuramento di amore e fedeltà fatto dinanzi a Dio.
Con forti accuse contro le donne quattrocentesche, il Salernitano vede nella libidine incontrollabile del sesso femminile una minaccia sociale, tanto che ad occupare il cuore del testo ci sarà appunto una forte misoginia.
Nelle sue novelle Masuccio mescola saggezza e ironia, vengono raccontati aneddoti con grottesche cascate di parole e ogni affermazione viene suffragata da metafore sessuali. L'autore ci indica la sua concezione della realtà quattrocentesca, il suo modo di vedere e concepire il mondo che lo circonda, con l'utilizzo di frasi grossolane, con il raccontarci della mancanza di pudore delle sue donne e col parlare, sia pure con metafore, di cose di sesso. Il Novellino rappresenta quindi il trionfo dell'essere corporeo e delle sue funzioni, per le donne masucciane non esiste il peccato, esse vivono al pieno la loro vita e godono senza pudore delle funzioni del loro corpo, e così che Masuccio diviene il promotore di una realtà nuova dove a guidare le donne sarà la voglia di evasione e perversione, «libidinose lupe» che qui possiedono una «difettiva natura» e in
«[...] niuna di loro, per savia che sia tenuta, si trova fermezza o stabilità alcuna: le più di loro sono incoerenti, senza fede, ritrose, vendicatrici, e piene di sospetto, con poco amore, e vòte d'ogni carità. La invidia […] tiene il sommo loco nel centro del loro core; in esse non è ragione».
Quindi non più mogli amorevoli ma «malvage femine», senza amore, con risentimenti e ridotte al solo sinonimo di sessualità e trasgressione. Masuccio si pone contro i comportamenti del cosiddetto sesso debole, mostrando che tanto debole non è, in quanto altro non fa che tradire la fede e la castità coniugale, attribuisce all'organo sessuale qualsiasi tipo di metafora (tana, affamata gola..) e parla delle sue donne quasi come se fossero oggetti mirati al solo intento di voler soddisfare le loro voglie senza interesse per il vero godimento infatti, come Masuccio ci ha descritto nella novella IX, spesso le sue donne si ritroveranno stracche ma non sazie di desiderio, come se in questo gioco amoroso l'unica cosa che importa è stancarsi e poco conta se si arriva al vero amplesso amoroso.
Quello di Masuccio, in fine, potremmo dire che è un novellare di una vita terrena che diviene completamente anticristiana e opposta ai veri sentimenti e ai veri valori; un novellare della donna ormai libera nei suoi pensieri e nell'attuazione dei suoi istinti e desideri.