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Michael Kohlhaas e la giustizia: tra ragione e sentimento

Le influenze ideologiche

Il pensiero politico-giuridico di Kohlhaas è notevolmente influenzato dalle correnti di pensiero contemporanee dell’epoca di Kleist, grazie alle quali, è altrettanto importante ricordare, la natura interiore dell’uomo fu riscoperta, per quanto riguarda sia la ragione sia i sentimenti. In ordine cronologico si trova inizialmente l’Illuminismo, che ebbe un notevole riscontro nell’ideologia di Kleist.

In questo periodo la ragione divenne centrale e le principali idee che si diffusero, in particolare connesse alla Rivoluzione francese del 1789, sono la libertà, l’uguaglianza sociale, i diritti umani, la scienza e il pensiero razionale. Una definizione del termine viene fornita in maniera esaustiva da Immanuel Kant (Cos’è l’Illuminismo?):

“L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell'illuminismo. […] Sennonché a questo illuminismo non occorre altro che la libertà, e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi. Ma io odo da tutte le parti gridare: - Non ragionate!”

Aspetti fondamentali sono, oltre alla ragione, la fiducia nel progresso, il cosmopolitismo, la tolleranza e l’anticlericalismo. Tuttavia in questa fase mancava la consapevolezza delle trasformazioni sociali che stavano sviluppandosi e dell’eccezionale rilievo che esse assumevano.

Ovviamente con tali idee l’illuminismo si trovava in conflitto con le dottrine religiose istituzionalizzate (con il cristianesimo tradizionale), “dato che ogni religione basata sulla Rivelazione presuppone l’incapacità dei sensi e dell’intelletto di trasmettere all’uomo una conoscenza sufficiente di tutte le principali questione riguardanti la vita umana.”

Inoltre si opponeva ai principi dell’assolutismo, mentre sosteneva la laicità dello Stato, il tutto con lo scopo di emancipare l’uomo dalle tenebre ideologiche in cui era costretto. Infatti, si tratta di un essere umano nuovo, che è al centro dell’universo; leggendo la grande Enciclopedia di Diderot e d’Alembert sotto la voce “uomo” vi sono diverse sezioni dedicate all’anatomia, all’uomo morale e all’uomo politico.

L’introduzione a queste chiarisce adeguatamente la visione illuminista dell’uomo, visto come “un essere pensante, sensibile, capace di riflettere” che ha inventato le scienze e che ha creato delle leggi per sé. Tuttavia nell’ambito di quest’analisi è maggiormente adeguato evidenziare gli aspetti dell’Illuminismo nel campo della giustizia, in cui sosteneva l’universalità delle leggi strettamente correlata all’eguaglianza di tutti gli uomini.

Come afferma Peter Sloterdijk, in questa fase furono inventati dei nuovi verdetti di colpevolezza, grazie ai quali tutti i vecchi rapporti scivolano dalla parte del torto, con lo scopo di trovare un nuovo ordine. La civiltà dei lumi pose al centro della propria riflessione il principio della certezza del diritto, mettendo in discussione il sistema giuridico tradizionale: elaborò quindi una nuova ideologia, razionalizzando il sistema esistente. Inserendo il principio di tolleranza religiosa si arrivò alla separazione del diritto dalla morale e dalla religione.

Si basarono sulla legge, considerata l’espressione della ragione umana e strumento tramite il quale dare attuazione ai principi del diritto naturale.Espressero la necessità di leggi conoscibili, obiettivo raggiungibile attraverso l’utilizzo di un linguaggio chiaro, e accessibili, applicate in modo imparziale e meccanico dal giudice, che deve costituire la “bocca della legge” (come affermò Montesquieu). Conseguentemente anche il sistema delle pene, ovviamente governato dalla legge, deve fondarsi sui principi di certezza e di proporzionalità.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Michael Kohlhaas e la giustizia: tra ragione e sentimento

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Informazioni tesi

  Autore: Federica Ruscasso
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Scienze della mediazione linguistica
  Relatore: Riccardo Morello
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 58

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Parole chiave

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giustizia
legge
sopruso
michael kohlhaas
heinrich von kleist
illuminismo
sentimento

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