Le stomie: la qualità di vita del giovane paziente stomizzato affetto da Morbo di Crohn
Le infezioni peristomali
È la complicanza più frequente per la persona stomizzata, possono comparire in qualsiasi arco della vita della persona stomizzata, circa una persona su due si ritrova ad affrontare questo problema, che deriva principalmente dal contatto con feci che si infiltrano al di sotto della placca ed impongono cambi più frequenti dei presidi di raccolta. Riconosce però molte cause, tra cui la sbagliata gestione della stomia, inefficace adesione della placca, una placca troppo grande rispetto all’ansa, il non utilizzo di paste idrocolloidi ma anche il cambio repentino della placca aggiunge un’ulteriore danno lesivo traumatico, generando un circolo vizioso che ha conseguenze drammatiche per la persona stomizzata. L’infezione infatti deriva da una microlesione peristomale, piccole lacerazioni che vengono provocate quando si rimuovono i peli intorno allo stoma o quando si effettuano attività che potrebbero provocare traumatismi.
Ci sono diverse forme di complicanze correlate che derivano dalle infezioni e lacerazioni peristomali, e sono:
- Follicoliti, da rimozione traumatica dei peli a seguito di sostituzione di sacche di raccolta o di medicazioni; i follicoli piliferi possono infiammarsi o infettarsi. É consigliata la semplice depilazione della zona peristomale.
- Candidosi, lesione sostenuta da funghi della famiglia Candida, in particolare dalla Candida Albicans. Si presenta con prurito e ed eritema. Fattori predisponenti sono: umidità, antibiotici, calore e chemioterapia. Il trattamento prevede di mantenere la zona asciutta.
- Ascessi, è un classico segno di infezione, possono comparire anche a distanza di anni dal confezionamento della stomia, è una raccolta circoscritta di pus, all’interno di un spazi tissutali confinati. Tra i sintomi più comuni c’è il dolore della zona interessata, calore, edema, arrossamento e tumefazione. Il trattamento consiste nella guarigione dell’infezione o con l’incisione e il drenaggio della raccolta di batteri e globuli bianchi.
- Granuloma, sono lesioni o noduli arrossati di rilievo mucoso di forma irregolare che sporge dalla mucosa stomale soprattutto dove questa è prominente e vi si appoggia la superficie della sacca. A volte tutto lo stoma è disseminato da questi granulomi ed essi possono provocarne il sanguinamento.
- Dermatite: a livello cutaneo peristomale è la più frequente. Se ne distinguono tre tipologie in base alle cause scatenanti:
(a) le dermatiti fecali, quelle che derivano dal contatto con le feci. Sono più rare rispetto agli anni passati in quanto ai giorni di oggi ci sono molti più dispositivi e paste differenti che vanno a combaciare con il tipo di stomia e all’esigenze della persona e anche perché si conoscono più informazioni. È tipica delle ileostomie dove le feci hanno caratteristiche prevalentemente liquide, pH alcalino (7,5), ricche di enzimi digestivi, e sono molto irritanti sia per la cute integra che lacerata. Insorge quando la placca non aderisce correttamente alla cute e lascia dei spazi liberi dove le feci possono passare, l’errore più comune quando si va a sostituire un dispositivo è quello di utilizzare una placca troppo grande per la propria stomia.
(b) Le dermatiti traumatiche sono dovute all’azione meccanica esercitata dalla protesi o da una tricotomia non effettuata correttamente e che perciò ha causato delle microlesioni a livello dello strato cutaneo superficiale.
(c) Le dermatiti da contatto, definite “reattive” sono spesso provocate da reazioni ipersensibili ai materiali che costituiscono la protesi. Che vanno a formare delle aree eritematose con eruzioni papulari dal quale possono derivare perfino delle ulcere. Le categorie di allergeni più frequentemente responsabili delle dermatiti allergiche riguardano antisettici, gli antibiotici, o altri farmaci ad uso topico. Ma la causa che il più delle volte scatena queste reazioni è proprio la parte adesiva della placca.
Tutti e tre i tipi di dermatiti generano piò o meno i stessi segni e sintomi che variano dal rossore, sanguinamento, bruciore e una sensazione pruriginosa, e tutti e tre i tipi di dermatite possono coesistere tra loro e dare il via ad un circolo vizioso che non si risolve facilmente. Il trattamento consiste nel rimuovere la causa irritante e ciò, può rendere necessario cambiare il tipo di sistema di raccolta in uso, è importante mantenere la pelle intatta e sana e priva di irritazioni. Se l’essudato è abbondante si possono applicare fogli di idrogel e placche idrocolloidali, mentre per controllare il sanguinamento si possono utilizzare medicazioni o sostanze a base di nitrato d’argento. Le lesioni cutanee devono essere protette dalle evacuazioni della stomia usando spray barriera, salviette, creme, paste o polveri idrocolloidi protettive da applicare sulla cute circostante. E se a questi si aggiunge la difficoltà a mantenere adeso e in situ il dispositivo di raccolta la condizione del paziente diviene intollerante e perciò diviene essenziale la corretta applicazione della barriera cutanea al fine di ostacolare problemi della cute peristomale. Il miglior trattamento però rimane la prevenzioni, soprattutto nelle dermatiti “reattive” si consiglia inoltre di tenere a contatto la cute con il materiale che si intende utilizzare per 48 ore, controllando che non si verifichino reazioni indesiderate.
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Le stomie: la qualità di vita del giovane paziente stomizzato affetto da Morbo di Crohn
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Informazioni tesi
Autore: | Jacopo Sarleti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2022-23 |
Università: | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
Facoltà: | Scienze Infermieristiche |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Alessandra Calcagni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 50 |
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