La rottura del contratto psicologico nel mobbing

Tutte le recenti ricerche concordano sull’esistenza di un contratto psicologico tra lavoratore e datore di lavoro (o organizzazione) e si concentrano in particolare sul suo contenuto e sulle ragioni che ne determinano la sua formazione. Secondo le ricerche di Lester (2002) il contratto psicologico ha quattro significative funzioni:

- aumentare i legami tra persona e organizzazione;
- ridurre l’incertezza organizzativa delineando rappresentazioni soddisfacenti delle proprie posizioni e prospettive di ruolo;
- aumentare la percezione di poter contare nell’organizzazione;
- autoregolare i propri investimenti personali nell’organizzazione;

In generale, è possibile definire come funzione principale del contratto psicologico quella di permettere una buona ed efficiente qualità di vita lavorativa. Si tratta di una condizione necessaria, ma non sufficiente, dato che non si possono controllare tutti i fattori organizzativi. Inoltre, la valutazione della riuscita di questo contratto è strettamente legata alla percezione individuale.

Per quanto riguarda i contenuti, abbiamo detto che essi riguardano promesse e aspettative, quindi è possibile parlare di obblighi dell’organizzazione e obblighi del lavoratore.
Tra i primi troviamo: i ricavi del lavoratore (es: un lavoro interessante, un salario adeguato e i riconoscimenti per il lavoro svolto); informazioni e sviluppo professionale (ovvero la formazione e le possibilità di sviluppo di competenze, feedback sulle prestazioni); contesto lavorativo (un ambiente confortevole e sicuro, una ragionevole sicurezza lavorativa, un trattamento equo).
Tra gli obblighi del lavoratore invece, troviamo: la possibilità di svolgere un lavoro valido per qualità e quantità; il rispetto degli orari di lavoro; assicurare onestà nelle relazioni interne ed esterne; lealtà e rispetto della proprietà; mantenere una buona presentazione di sé e assumere atteggiamenti di flessibilità sul lavoro e sulle cose da fare.