Le piattaforme di crowdfunding: il web come forma alternativa di finanziamento
Le forme di crowdfunding
Inizialmente il crowdfunding era un metodo utilizzato quasi esclusivamente nell'industria dell'intrattenimento, soprattutto nel cinema, nella musica, nell'arte. Successivamente le iniziative si sono diffuse anche nello sport, nell'informatica, nella moda, nel giornalismo, in politica, nelle organizzazioni no-profit e hanno iniziato anche a sostenere piccole imprese, soprattutto start-up, in tutte le fasi di sviluppo e realizzazione di un prodotto o di un servizio (Voorbraak, 2011).
Massolution, azienda specializzata in soluzioni di crowdsourching per imprese pubbliche e private, ha condotto un report globale sul crowdfunding in cui si stima che nel 2011 sono stati finanziati circa un milione di progetti nel mondo, raccogliendo un miliardo e mezzo di dollari. La cifra è impressionante, considerando che ogni crowd-funders dona individualmente piccole somme, non equiparabili ai volumi che le banche offrono sotto forma di prestiti e a quanto i Venture Capitalists e i Business Angels concedono alle start-up.
Nonostante ciò, i tassi di crescita di questo fenomeno non possono essere ignorati e alcune piattaforme online stanno diventando vere e proprie concorrenti delle banche e degli altri strumenti di finanziamento. Secondo il sito crowdsourching.org esistono tre forme di crowdfunding, tre tipi di opportunità di investimento offerte ai finanziatori:
- investimenti attivi;
- investimenti passivi;
- donazioni.
Molte delle iniziative di crowdfunding decidono di basarsi sulle donazioni piuttosto che dover offrire ricompense economiche o forme di riconoscimento agli investitori. Ciò facilita la raccolta di fondi nei contesti in cui le compagnie sono delle organizzazioni no-profit. Una larga parte delle iniziative però si basa su investimenti passivi, che promettono una ricompensa economica in cambio della somma di denaro devoluta, senza però ottenere un coinvolgimento diretto nei processi decisionali dell'impresa da parte dei finanziatori.
Nella maggior parte dei casi essa consiste infatti nel ricevere il prodotto o servizio prima che sia disponibile sul mercato. Gli imprenditori cercano di ottenere investimenti passivi quando sono interessati solamente a raccogliere fondi e non a far diventare i crowd-funders dei consumatori attivi e quindi a offrirgli del controllo all'interno dell'azienda. Altri imprenditori invece permettono agli investitori di essere attivi all'interno dell'iniziativa di crowdfunding, oltre a guadagnare una ricompensa per la somma devoluta.
Ciò aiuta ad ottenere feedback positivi e utili sul mercato potenziale della domanda del prodotto/servizio e sulle caratteristiche che i consumatori preferiscono di esso. Le donazioni e gli investimenti attivi o passivi sono offerti a un costo fisso (Hemer, 2011). Una forma specifica di crowdfunding avviene quando lo si utilizza per preconfezionare o per pre-finanziare dei prodotti. In questo caso l'organizzazione lo impiega per coprire i costi fissi iniziali di produzione, con il vantaggio di identificarsi e contemporaneamente entrare in contatto con un gruppo di potenziali acquirenti. Inoltre può essere sfruttato per promuovere il prodotto e condurre una campagna di marketing che offre chiare indicazioni ai potenziali consumatori futuri (Bellefamme e altri, 2011)
Nel caso in cui il crowdfunding è utilizzato per consentire agli investitori di poter per-ordinare il prodotto, l'impresa preferisce che siano persone con un'alta disponibilità a pagare per ottenere il bene in questione. L'organizzazione è però generalmente incapace di identificare questi consumatori e deve quindi affidarsi a strumenti di selezione che li inducono a rivelarsi. Inoltre l'esperienza di comunità garantita dal web porta l'impresa a migliorare la percezione di qualità dei prodotti che i consumatori scelgono di pre-ordinare.
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Le piattaforme di crowdfunding: il web come forma alternativa di finanziamento
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Informazioni tesi
Autore: | Simona Bergamini |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Comunicazione e Società |
Relatore: | Marco Gambaro |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 50 |
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