La violenza nei legami intimi: analisi della letteratura sul fenomeno della violenza domestica

Sono numerose le figure professionali che hanno un ruolo determinante nel contrasto alla violenza contro le donne (Aa. Vv, 2008):

- Le Forze dell’Ordine rappresentano il primo anello di un potenziale e positivo percorso di uscita dalla violenza. La risposta dell’operatore, se positiva, competente e di supporto alla donna, aumenterà la probabilità che vengano denunciati gli episodi di violenza. È inoltre importante che il rappresentante delle Forze dell’Ordine fornisca alla donna tutte le informazioni sui Centri Antiviolenza e sui servizi che possono aiutarla ad uscire dalla situazione di violenza.

- Gli operatori dei servizi medico-sanitari ricoprono, ovviamente, un ruolo fondamentale nei casi di violenza domestica. Un contesto sanitario, infatti, in caso di violenza contro le donne, è il luogo dove è possibile riconoscere alcuni segnali manifesti e soprattutto dare un nome alla violenza, in molti casi per la prima volta. L’operatore deve ascoltare tutto ciò che la paziente ha da dire, registrare e annotare nella cartella della donna ogni risposta o informazione utile; supportare la donna; conoscere la rete a supporto delle donne e dunque essere pronto per indirizzare la paziente ai diversi servizi di cui necessitano.

- Gli operatori dei servizi sociali possono entrare in contatto con situazioni di violenza familiare per numerosi motivi (ad esempio interventi di assistenza economica, richieste di indagine da parte del Tribunale dei Minori, segnalazioni di dispersione scolastica). Gli operatori devono osservare ogni possibile segnale che possa rappresentare un indicatore significativo di violenza; una volta identificata una situazione di violenza, la donna deve essere informata, in modo completo e preciso, sulle diverse risorse da attivare, sulle procedure e sui possibili interventi.
Nei casi di pericolo per l’incolumità della donna è possibile fare richiesta di inserimento in una struttura (Centri di Accoglienza, Case rifugio, etc): in questa fase l’assistente sociale deve collaborare attivamente con gli operatori della struttura ospitante, prestando particolare attenzione al momento dell’inserimento, coinvolgendo oltre alla rete dei servizi anche, ove possibile, la rete amicale e familiare della donna.

Il ruolo degli operatori dei servizi di salute mentale è fondamentale: affinché le conseguenze psicologiche dei maltrattamenti vengano affrontate nel modo giusto, è importante che gli operatori scelgano il tipo di trattamento adatto ad una situazione del genere.
Gli operatori dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio.
Gli avvocati (in ambito civile, penale e minorile).

Le fasi dell’intervento

Il percorso di presa in carico delle donne, nei casi di violenza domestica, è lungo e complesso e prevede l’intervento di diverse strutture e diverse figure professionali. Tale percorso può essere diviso in alcune principali fasi:

1 - Il primo contatto
2 - L’accoglienza
3 - La protezione
4 - La presa in carico
5 - L’elaborazione del trauma