Da gioco a sport. La valorizzazione delle abilità nel cambiamento culturale del poker live
Le criticità alla base dell'attuale stato di non regolamentazione del settore poker live
Sullo stato (di stallo) attuale nazionale dell'evoluzione del processo di riconoscimento della disciplina dei tornei di Poker Texas Hold'em nella categoria di sport, ha prodotto una chiara descrizione il Prof. Crismani nella sua relazione "La disciplina sportiva e il gioco del poker", che permette allo scrivente di concentrare il focus sulle criticità che intervengo nelle dinamiche di gioco ed individuare una metodologia che permetta una forma di modulazione della componente padia a favore di quella ludus [Tani, Ilari, 2016] nella disciplina del poker Texas Hold'em dal vivo. Crismani nella sua relazione evidenzia come le normative riguardo le attività di poker live nel nostro paese siano ad esclusivo appannaggio dei questori, i quali, in base al proprio grado di influenza che ritengono dominante dell'una o dell'altra componente, dipendano le autorizzazioni all'esercizio o meno. Di fatto accade, che nell'ambito del territorio nazionale, in alcune Regioni sia concesso l'esercizio della pratica sportiva, come il Piemonte mentre in altre no, come il Friuli-Venezia Giulia, caratterizzando il tipico schema a "macchia di leopardo" tra le Regioni che consentono il regolare (seppur restrittivo) svolgimento del gioco [Crismani, 2008].
Nel paragrafo dedicato alla descrizione del processo di autorizzazione al gioco egli scrive:«l'accertare se in un determinato gioco la vincita o la perdita sia interamente o quasi interamente aleatoria" diventa "un'indagine di fatto da eseguirsi caso per caso, tenendo conto delle regole e delle combinazioni del giuoco stesso e avendo presente che anche un giuoco non aleatorio nella sua forma ordinaria può divenire tale qualora venga modificato sì da rendere il fortuito causa esclusiva o notevolmente prevalente della vincita o della perdita» [Crismani, 2008]
Dall'analisi della descrizione appena citata e della relazione nel suo complesso, è ragionevole ritenere che la valutazione del grado d'influenza della componente padia rispetto a quella ludus risenta del retaggio culturale e sociale di appartenenza del singolo individuo che ricopre la figura di Questore in un determinato contesto storico.
Restringendo il focus sul bug concettuale che permette differenti interpretazioni dall'analisi valutativa delle componenti padia e ludus, probabilmente si possono individuare le criticità che costringono la disciplina alla categoria gioco d'azzardo, circoscrivendole alla presenza della componente aleatoria intrinseca alla disciplina e alla capacità di monitoraggio e controllo delle istituzioni.
Il "malinteso strutturale" probabilmente è avvenuto agli albori della disciplina in modalità torneo; l'anomalia primordiale che costringe la disciplina nella categoria di gioco d'azzardo risente anch'essa dell'influenza del retaggio culturale dei promotori del tempo. Ci si riferisce alla fine degli anni Sessanta, inizi anni Settanta del secolo scorso, periodo dominato dalla produzione di massa, la crescita esponenziale e l'accumulo di grandi profitti, guidati dall'analisi quantitativa e la razionalità a priori di weberiana memoria. A parere di chi scrive, in quel tempo il poker era considerato un gioco da casino e come tale le strategie di business sottostavano ai paradigmi del tempo influenzandone lo sviluppo verso strategie miope e mono-disciplinari. In questo contesto nasce la modalità torneo. La modalità torneo del poker Texas Hold'em è l'esatta trasposizione della modalità originale del cash game, correggendo la struttura con il semplice aumento progressivo dei livelli di bui in un predefinito periodo di tempo. Lo scopo unico di questa scelta risiedeva nel poter determinare una conclusione certa dell'evento, guidati dal desiderio unico di generare profitto esponenziale, secondo la cultura del tempo. Nel cash game non ci sono aumenti dei livelli dei bui nel tempo e la proiezione degli obiettivi sul lungo periodo, sia live che online, implica l'inesistenza di un termine fisico della sessione di gioco, considerando ogni intermezzo tra una partita e la successiva una legittima pausa di una lunga sessione di lavoro.
La possibilità di modulare la durata e i livelli dei bui ha permesso una notevole diffusione della disciplina, sdoganandola dai classici cliché che vedono il poker, come quel gioco di carte praticato durante la notte fino oltre l'alba, nelle bische clandestine, immersi in una coltre di fumo passivo di un bugigattolo di qualche malfamato quartiere di periferia. Nel panorama live esistono format tornei di ogni livello e durata che hanno permesso a molti giocatori ed imprenditori, in tutto il mondo, grandi risultati in termini di popolarità e incassi. A partire dai format della durata di qualche ora, si può trovare una vastità di prodotti di gradi intermedi sino a raggiungere format di dieci giorni, come le già citate WSOP di Las Vegas - NV. Notoriamente la modalità classica dei tornei di poker Texas Hold'em viene definita "poker sportivo", ma dall'analisi dei precedenti paragrafi pare immediatamente chiaro che anche la modalità torneo sia vittima della componente padia. [...]
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Da gioco a sport. La valorizzazione delle abilità nel cambiamento culturale del poker live
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Informazioni tesi
Autore: | Pietro Semeraro |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università Telematica "E-Campus" |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Sabrina Bonomi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 130 |
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