Il Fondo Monetario Internazionale e i principi di condizionalità
Le critiche al fondo monetario internazionale
Come già definito il FMI si configura come un Organizzazione specializzata delle Nazioni Unite, con obiettivi quali: promuovere la cooperazione monetaria internazionale, facilitare l’espansione del commercio internazionale, promuovere la stabilità e l’ordine dei rapporti di cambio evitando svalutazioni competitive, dare fiducia agli stati membri rendendo disponibili le risorse del Fondo per affrontare le difficoltà della bilancia dei pagamenti e infine, abbreviare la durata e ridurre la misura degli squilibri delle bilance dei pagamenti degli Stati membri. Ogni membro può accedere al credito del Fondo in un anno, fino ad un massimo del 100% delle quote sottoscritte e, cumulativamente, fino al massimo del 300%. Il FMI è stato criticato dal movimento no-global e da alcuni economisti, si faccia rifermento a Joseph Stiglitz, che lo accusano di essere un istituzione manovrata dai poteri economici e politici del Nord del mondo e di peggiorare le condizioni dei Paesi poveri anziché adoperarsi per il loro miglioramento. Il sistema di voto, che privilegia i Paesi “occidentali”, viene da molti considerato iniquo e non democratico; infatti il Fondo viene accusato di prendere le sue decisioni in maniera poco trasparente e di imporle ai governi democraticamente eletti che si ritrovano in questo modo a perdere la sovranità delle loro politiche economiche. Il board esecutivo e il board dei governatori del FMI non danno a tutti i paesi la stessa possibilità di essere rappresentati in quanto, l’assegnazione del numero dei voti è basata sul sistema “un dollaro, un voto”, che va ad anteporre la ricchezza alla democrazia. I Paesi più ricchi si ritrovano in questo modo a controllare il board esecutivo sia in termini di seggi che di televoti, nonostante il Fondo sia quasi completamente impegnato in Paesi a basso e medio reddito. Questo sistema, creato durante il periodo coloniale e controllato dai governi dei Pesi sviluppati risulta inadeguato e necessita di essere radicalmente modificato. Per questo, molti economisti presentano chiedono una struttura del Fondo che sia realmente democratica e che abbia gli stessi standard di democrazia richiesti a livello nazionale. Questo obiettivo viene raggiunto con l’adozione immediata di un sistema di voto a doppia maggioranza, nel quale le decisioni dei board, dovrebbero essere prese solo con il consenso della maggioranza dei governi membri e con la maggioranza dei voti a favore.
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Il Fondo Monetario Internazionale e i principi di condizionalità
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Padolecchia |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Ivan Ingravallo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 80 |
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