La crescita economica di Cindia

Le disuguaglianze che caratterizzano il mercato del lavoro cinese sono imponenti e di difficile soluzione, considerando la scarsità di mezzi e talvolta l'assenza di una volontà politica da parte del governo di Pechino. La letteratura ha tradizionalmente identificato la presenza di un mercato del lavoro fortemente dualistico in Cina, segnata da un processo molto intenso di urbanizzazione: i milioni di migranti rurali che entrano ogni anno nelle città si dirigono verso un "mercato del lavoro di serie B" , fatto di lavori fisicamente faticosi e a bassi salari, con poche se non nulle garanzie sociali, a cui il sistema impedisce di fatto di accedere all'altro "mercato del lavoro di serie A", fatto di lavori fisicamente non pesanti, ben retribuiti e caratterizzati da forti garanzie sociali. Nonostante alcuni tentativi da parte del governo, le opportunità di lavoro per le popolazioni migranti non sono molto migliorate e i loro diritti vengono sistematicamente violati, sebbene non vi sia alcuna questione di discriminazione di ordine giuridico-costituzionale fra lavoratore urbano e lavoratore agricolo migrante, ma si tratta piuttosto del modo in cui la legge viene amministrata.

La forte attrattività della città sembra destinata a diminuire, a causa del costo della vita troppo elevato per un lavoratore agricolo migrante, e il rallentamento dell'esodo migratorio sta cominciando a creare un deficit di offerta di lavoro in alcune zone e in alcuni settori: nei distretti del tessile, della meccanica, della tecnologia avanzata, dell'energia, vi ê un eccesso di domanda di lavoro che resta insoddisfatta, alla quale le imprese cercano di far fronte attraverso una crescita e una diversificazione salariale mai viste in precedenza.

Le ragioni per cui i lavoratori migranti sono forzati a condizioni di vita e di lavoro così sfavorevoli, quali orari di lavoro lunghissimi, bassi salari, forti ritardi nei pagamenti, nessun accesso agli schemi assicurativi e assenza di servizi sociali, derivano dal sistema di registrazione dei nuclei familiari( hukou zhidu).
I primi registri della popolazione furono creati nel 1953 e da allora gli archivi anagrafici rappresentano il più potente strumento di controllo della popolazione e di limitazione della mobilità dei lavoratori. Ogni famiglia possiede un libretto o certificato di residenza e di status che registra tutte le informazioni relative all'individuo e alla famiglia e le persone sono classificate in base al tipo di lavoro svolto (agricolo o industriale) e alla provenienza geografica (rurale o urbana).