La nullità della citazione

I limiti della norma sono chiaramente indicati nella rubrica: si tratta della nullità formale della citazione, per inosservanza dei requisiti richiesti dall’art. 163. Resta esclusa ogni considerazione sulla nullità della notificazione, che ha la sua regola nell’articolo 160; ma appunto per tali limiti, la norma non esaurisce tutte le ipotesi delle nullità, perché la citazione, come ogni altro atto, ha il suo modello non solo nell’art. 163, ma in tutte le regole che disciplinano il processo, le quali non possono essere violate senza che ne derivi un vizio dell’atto che può determinarne nullità.
In particolare, mantengono pieno il loro valore le disposizioni generali sulle nullità degli atti (artt. 156 e ss.), e tra queste quella che prevede nullità per inidoneità dell’atto a raggiungere lo scopo, mentre la sanatoria per effetto del 66
raggiunto scopo ha applicazione nel capoverso della predetta norma.
Dunque perché non applicare alle nullità qui previste la disposizione generale dell’art. 157, per cui non può pronunciarsi nullità senza istanza di parte, se la legge non dispone che sia pronunciata d’ufficio, e l’istanza di parte deve essere fatta nella prima istanza o difesa successiva all’atto o alla notifica di esso.