La persistenza di una società arretrata. Analisi e attualità dell'opera di E. C. Banfield
Le basi morali di una società arretrata: Amaro Montegrano
Amaro Montegrano non è il marchio di un liquore. Ho scelto questo titolo rifacendomi all'aspro giudizio di Banfield sul futuro che, a suo avviso avrebbe atteso, sotto diversi aspetti, il piccolo comune lucano:
“Anche se tutte le misure che qui sono state suggerite venissero perseguite attivamente e con successo, il paese non ne risentirebbe alcun significativo miglioramento sul piano economico.[…] ”
La sfiducia che Banfield palesa è radicale. L'economia di Montegrano a suo parere è destinata a non imboccare vie alternative rispetto allo stato in cui versava nel 1955. Il politologo prevedeva questo, e su questo non si sarebbe mai ricreduto. Nel libro sostiene che giammai si procederà tentando di sistemare al meglio le cose. Considera arduo che, dal volgere della struttura economica verso condizioni più favorevoli, traggano vantaggio le relazioni collettive. Ai legami sociali, quelli di Montegrano in particolare, Banfield attribuisce, rispetto agli studiosi contemporanei, un valore nuovo. Ritiene che pian piano, nel tempo, siano divenuti come tralci secchi di una vite; così l'isterilimento dei vincoli comunitari ed il conseguente individualismo, uniti all'indifferenza verso una cultura della collaborazione e ad una mutua mancanza di fiducia tra le classi sociali sono la “patologia” che affligge Montegrano.
Il saggio “Le basi morali di una società arretrata” termina con queste amare conclusioni:
“[…] E neppure l’ethos di Montegrano cambierebbe sensibilmente in seguito all’introduzione di misure di questo tipo. Nella migliore delle ipotesi, ci vorranno due, tre o quattro generazioni prima che i legami sociali che per un secolo o più sono rimasti come inariditi, vengano ristabiliti e rinvigoriti naturalmente.[…]”
La distinzione tra ethos e relazioni sociali è molto sottile. Come vedremo in seguito, Banfield s'è soffermato molto, nel suo libro, sul tema dell'ethos. Quando elabora la sua “ipotesi predittiva” circa la regola generale e le implicazioni del “familismo amorale”, l'autore integra la spiegazione di convinzioni e credenze, che attengono prettamente alla filosofia morale dei montegranesi, con la descrizione dei comportamenti concreti che i familisti amorali osservano nelle loro relazioni sociali.
Non essendo immaginabile un miglioramento significativo sul piano economico, né un sensibile rinvigorimento dei legami sociali a breve termine e, quindi una evoluzione morale dei contadini di Montegrano, tutto induce ad immaginare la persistenza di una società arretrata. L'arretratezza è un concetto comparativo che si pone nel confronto con dei parametri di “normalità”. La percezione soggettiva di arretratezza, a Montegrano, dove non ci si confronta con nient'altro che con la propria realtà ha un nome. Si chiama “miseria”. Banfield coglie la pregnanza di questo concetto e lo considera intraducibile.
Nella versione originale del 1958 “<
“ […] Il senso di umiliazione del contadino ne sarebbe forse in qualche misura alleviato, e forse diminuirebbe un poco la sua cupa malinconia - << la miseria >> - , che da tempo immemorabile è il carattere distintivo della vita del paese.[…]”
(Citazioni da E. C. Banfield, "Le basi morali di una società arretrata")
Questo brano è tratto dalla tesi:
La persistenza di una società arretrata. Analisi e attualità dell'opera di E. C. Banfield
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Informazioni tesi
Autore: | Pierfrancesco Sozzo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi del Salento |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Valentina Cremonesini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 93 |
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