Aspetti psichiatrico-forensi della testimonianza: il Misinformation Effect

L'ipotesi centrale di questa sezione si riferisce al fatto che le false confessioni ottenute durante i colloqui di polizia sono collegate a eventi della vita negativi e precedenti vittimizzazione.

Uno degli studi principali a sostegno di questa ipotesi è quello di Gudjonsson et al. (2012) , il quale scopre tre fattori che predicevano false confessioni: gli eventi di vita negativi, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e il disturbo della condotta. Questa relazione può essere mediata dalla suggestionabilità interrogativa e dalla compliance. È quindi importante, nell'ambito forense, comprendere la relazione tra tali eventi negativi della vita e la suggestionabilità stessa.

Anche Drake ha condotto una serie di studi esplorando la relazione tra le avversità della vita e la suggestionabilità interrogativa (2011b). Secondo l'autore il tipo di evento di vita negativo più rilevante per le interviste forensi in termini di accresciuta suggestionabilità è quello interpersonale, come le difficoltà familiari e lavorative, mentre per Gudjonsson et al. (2009b, 2010) rientrano nella categoria soprattutto l'essere vittima di abusi fisici o sessuali, di bullismo infantile da parte di fratelli, coetanei o tutori e bullismo di gruppo di pari nell'adolescenza.

Come riporta Drake (2011b), è stato anche stabilito che gli eventi negativi della vita predispongono alcuni individui a disagio psicologico come ansia e depressione elevate, che possono portare alla vulnerabilità a influenze suggestive.

Nel tentativo di far progredire la comprensione della suggestionabilità nei testimoni o sospetti vulnerabili, sono stati condotti una serie di studi che hanno esaminato le relazioni tra il numero o l'intensità degli eventi negativi della vita in combinazione con una serie di altri fattori di vulnerabilità (Drake & Bull, 2011). Dalle analisi statistiche è stata trovata una relazione significativa tra il numero di eventi di vita negativi riportati e, in particolare, la loro intensità.

Drake, con l'obiettivo di includere anche altre variabili psicosociali, conduce un'analisi della relazione tra la suggestionabilità interrogativa e lo stile di attaccamento degli adulti di Bowlby (1988). In questo studio propone che i modelli operativi interni di attaccamento influenzano le aspettative delle relazioni nel corso della vita.

Drake, nel 2010(b) scopre infatti che uno stile di attaccamento evitante timoroso, conseguenza di un attaccamento negativo durante l'infanzia, influenza indirettamente la suggestionabilità attraverso l'intensità degli eventi negativi della vita, considerando che gli individui con questo tipo di attaccamento sono infatti più vulnerabili nelle relazioni interpersonali. Si sostiene che ciò sia dovuto alla combinazione di fattori di vulnerabilità che determinano una mentalità negativa e una maggiore sensibilità al feedback negativo nel contesto della relazione di intervista.

Utilizzando un'analisi simile, Drake (2010a) scoperto che il nevroticismo, la compliance e l'intensità degli eventi negativi della vita esercitavano tutti un effetto diretto positivo sulla suggestionabilità.