Il mercato discografico italiano: analisi delle performance delle tre major del segmento nazionale
Le associazioni di categoria e la nuova concorrente Soundreef
Nel corso di tutto il capitolo si sono accennate, in parte, le varie associazioni che operano per la tutela dell’industria discografica e legate ai principali soggetti operanti, come le case discografiche, gli artisti e i produttori, gli autori ed editori, con i quali nell’insieme maturano stretti rapporti economici e di rappresentanza.
La prima da analizzare è la “Federazione Industria Musicale Italiana” che rappresenta circa l’80% dell’intero settore del paese, ingloba in sé oltre duemila marchi registrati e fornisce ai suoi clienti diversi servizi diplomatici verso le pubbliche istituzioni, nazionali ed internazionali, insieme ad un sistema di ricerche di mercato e ad un monitoraggio continuo, con la pubblicazione delle classifiche di vendite ed assegnazioni di certificazioni agli artisti. E’ inoltre socio fondatore di Confindustria Cultura, è membro ufficiale dei IFPI, ossia la stessa società, con analogo scopo, a livello mondiale.
La FIMI, da sempre, cerca di tutelare e protegge il lavoro di tutte le persone che stanno dietro ad un semplice singolo ascoltato alla radio, lottando costantemente per un mercato senza pirateria e per l’utilizzo corretto del copyright. Esistono due intermediari che garantiscono questo, svolgono un’attività di collecting e redistribuiscono l’ammontare raccolto in quote spettanti alle varie persone: SCF e SIAE.
La SCF, già “Società Consortile Fonografici”, garantisce ai soggetti aderenti il totale rispetto e la tutela del diritto d’autore su tutte le produzioni e le registrazioni, riscuotendo una quota dagli esercizi pubblici e commerciali per la diffusione di musica registrata nei rispettivi locali, per poi gestire la conseguente ripartizione dei corrispettivi ai titolari dei diritti connessi, cioè agli artisti e ai produttori. Attualmente, ormai dal 2010, esiste un altro ente che svolge un’attività simile di intermediazione per i soggetti del mercato musicale e audiovisivo, costituito e diretto dagli stessi artisti, chiamato IMAIE, acronimo di “Istituto Mutualistico per la tutela degli Artisti Interpreti Esecutori”.
La Società Italiana degli Autori e degli Editori, invece, è l’ente pubblico economico che sta alla base dell’intermediazione che esiste tra i compositori dell’opera d’ingegno tutelata e tutti gli utilizzatori, tramite licenze e concessioni. La sua principale mission è la tutela di tutti quei diritti connessi alle opere di autori ed editori, incassando tutti i compensi derivanti dalle licenze rilasciate durante l’anno e distribuendo la quota spettante ad ognuno di essi; tutto ciò tiene conto di ogni tipo di utilizzazione dell’opera, dalla riproduzione nei concerti live alla musica trasmessa in radio e televisione, dalla colonna sonora di un film al sottofondo musicale nei centri commerciali.
SIAE si occupa, quindi, di tutelare tutti i soggetti che collaborano per la composizione di un brano, autori o editori; SCF, invece, punta a garantire il rispetto del diritto d’autore sulla registrazione del master, quindi si occupa dei produttori discografici e dell’artista. In piccole realtà, l’editore e l’etichetta possono coincidere, in quanto hanno lo stesso scopo di raggiungere più consumatori possibili e svolgono l’attività di management dell’esecutore; entrambi, anche se appartenenti a due categorie diverse, ricercano modelli di business sempre più efficaci ed efficienti e effettuano lo scouting.
In merito ai beneficiari dei compensi e ai criteri di distribuzione, SIAE offre tutte le percentuali, a seconda se si parla di materiali audio oppure video. Nel caso di supporti audio, gli autori hanno una quota più cospicua, pari alla metà, a discapito dei produttori di fonogrammi e degli interpreti, i quali si spartiranno il restante in due parti uguali; per le somme dedicate ai supporti di registrazione video, il 30% spetta agli autori e il restante va frazionato tra i produttori, artisti e a tutto lo staff di promozione, ricerca e sostegno finanziario. Spetta a SIAE, infine, il compito di ottenere le somme derivanti dalla copia privata, ridistribuirle come indicato dalla legge, oltre a detenere un potere di vigilanza su tutte le attività della filiera produttiva, quando si rivolge a scambi internazionali.
La maggior parte delle etichette si affida ad essa, la quale deteneva quasi un monopolio dell’intermediazione con autori ed editori, finché nel 2015 non è subentrata Soundreef, una società che si offre come alternativa digitale per la gestione della remunerazione del diritto d’autore. Come scritto da “Il Sole 24 Ore”: “Mission della nuova società: assicurare ai titolari dei diritti d’autore nel settore della musica la completa trasparenza e tracciabilità delle royalty e la massima certezza e velocità nel pagamento dei diritti d’autore, garantendo al contempo il massimo livello di sicurezza”; infatti, la mancata trasparenza ed efficacia nella rendicontazione e pagamento delle royalty, sembrerebbero le accuse e i punti di weakness che, proprio Soundreef, vuole utilizzare a suo favore come fattori critici di successo per la sua strategia competitiva.
Uno degli artisti più conosciuti a livello nazionale ad aver deciso di cambiare società è Gigi D’Alessio; infatti, come dichiarato dalla stessa SIAE il 27 gennaio 2017, “In merito alla gestione del diritto d’autore per il Festival di Sanremo, SIAE precisa che, fatta eccezione per la singola opera firmata da Gigi D'Alessio, la cui società editrice è comunque associata SIAE, tutte (e non meno di tutte) le altre opere in concorso sono state affidate in tutela a SIAE che pertanto provvederà a gestirle come gestisce il proprio intero repertorio”.
Dalle associazioni appena descritte, se ne distinguono altre che operano in specifici settori legati alla discografia:
- AFI, “Associazione Fonografici Italiani”, si occupa della difesa e tutela degli interessi delle piccole e medie aziende musicali che producono audio e video;
- PMI, “associazione Produttori Musicali Indipendenti”, riunisce le etichette indie, tutte quelle non legate ad una multinazionale;
- ASSOMUSICA, si occupa di salvaguardare gran parte dei soggetti che organizzano eventi, concerti, spettacoli dal vivo in ambito nazionale;
- FEM, “Federazione Editori Musicali”, insieme a ANEM, “Associazione Nazionale Editori Musicali”, sono coloro che promuovono la difesa del diritto d’autore delle società editoriali italiane, piccole, medie o grandi, ed internazionali.
Nel prossimo capitolo, riguardante l’analisi completa dei bilanci delle tre major principali, si potrà osservare nel dettaglio come tutte queste forze influiscano ogni esercizio e modifichino i loro tassi di crescita, sia per le società in oggetto, sia per il mercato discografico.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il mercato discografico italiano: analisi delle performance delle tre major del segmento nazionale
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Blasio |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze dell'economia e della gestione aziendale |
Relatore: | Paola Ramassa |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 59 |
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