Il sapere, saper essere e saper fare dell'assistente sociale

L'aiuto da parte dell'assistente sociale, non consiste solo nel fare in modo che le persone possano usufruire di prestazioni disponibili, non è sempre sufficiente dare loro qualcosa; è necessario che impegnino le proprie risorse personali per cambiare attivamente qualche aspetto della propria vita e questo tipo di processo è lento e impegnativo.
Si tratta di sostegno, offrire ascolto e aiutare le persone a definire con maggiore chiarezza i temi che vogliono affrontare.
Il lavoro sociale è una professione che richiede una varietà di abilità emotive e psicologiche oltre alla formazione accademica. Mentre la conoscenza e le pratiche sono ciò che definisce la professione, alcune abilità importanti per tale lavoro non si trovano nei libri ma sono realtà da sviluppare internamente.
Tra le abilità di un buon assistente sociale troviamo l'ascolto, la capacitazione e l'empowerment, ma cosa si intende?
Per capire quanto sia importante l'ascolto facciamo riferimento a un articolo di Fabio Folgheraiter, secondo l'autore ci sono più modi di "ascoltare". Vi è un ascolto puramente tattico od opportunistico quando l'esperto nell'aiuto dedica del tempo ad ascoltare un utente allo scopo di trarne innanzitutto un vantaggio per sé, cioè ascolta per capire meglio i bisogni e le difficoltà dell'interlocutore, per fare una diagnosi esatta delle sue mancanze e per non sbagliare poi con i successivi consigli o interventi.
Vi è, poi, un ascoltare pienamente dialogico, quando si sta in attesa senza fare alcunché, se non prestare all'altro attivamente l'attenzione. La persona può parlare vedendo e sentendo che qualcuno l'ascolta senza ulteriori fini, la considera semplicemente degna di ascolto.
In questo modo, la persona è incentivata e parlando sente risuonare nell'aria i suoi problemi, cosicché ha forse per la prima volta l'opportunità di considerare la sua situazione da una prospettiva «esterna».
È importante che, quando una persona si rivolge ai servizi sociali in quanto bisognosa di aiuto, non le si tolga il potere di essere terapeuta di sé stessa, prendendosi a cuore la propria situazione esistenziale. È quindi dal puro ascolto, non distorto da secondi fini funzionalistici, che può venire l'energia per rinnovare e rianimare i nostri sistemi di welfare.
A differenza dell'ascolto la capacitazione ed empowerment sono tecniche che mirano a rafforzare le capacità dei soggetti e a renderli forti per fronteggiare i problemi. [...]